Google investe 250 milioni in Uber, le auto private odiate dai tassisti
Google Uber alles e i tedeschi non ce ne vogliano. Google Ventures, la branch di Big G dedita agli investimenti, crede in Uber, il servizio di trasporto privato che – anche in Italia – ha fatto imbestialire i tassisti e che, in diverse città del mondo, ha costretto le autorità comunali a scrivere o riscrivere appositi regolamenti.
É facile ipotizzare che siano almeno due gli elementi capaci di convincere Google Ventures ad investire in un singolo progetto una somma vicina ai 250milioni di dollari dei 300 che ogni anno vengono messi a budget. Il primo è la facilità con cui Uber riesce ad incrementare i propri guadagni (si parla di una crescita mensile del 18%) il secondo è il valore dell'azienda che, round dopo round, è valutata 3,5 miliardi di dollari e accarezza l'idea di affacciarsi alla borsa, forte anche dell'esperienza accumulata da alcuni degli investitori tra i quali spiccano, oltre a Google, anche Menlo Ventures e Goldman Sachs. Abbiamo raggiunto al telefono Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber Italia: ha confermato l'investimento di Google Ventures ma, in assenza di comunicati ufficiali, non ha rilasciato nessun'altra dichiarazione.
Il valore ancora non espresso Lo scorso 18 luglio a New York Uber ha fatto un test travestito da trovata pubblicitaria. Tramite l'applicazione per iPhone, e per un giorno solo, i clienti hanno potuto chiamare un camioncino dei gelati che ha raggiunto così i quartieri che ne hanno fatto richiesta. Uber come Amazon
È facile immaginare che Uber impiegherà i fondi raccolti per ampliare il numero di città coperte e anche la natura dei servizi offerti. Uno di questi può essere la fornitura on demand di prodotti, così come paventato da alcuni analisti che vedono in Uber un notevole potenziale. Gli investimenti per queste metamorfosi sono un altro indizio che rende l'ipotesi IPO meno fantasiosa.
Via IlSole24Ore.com
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