Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Mentre gli esperimenti di Tesco e di Carrefour fanno notizia in Europa, negli USA sembrano essere giù usciti dalla fase paelosperimentale e passati al rollout su piccola / media scala.
La catena statunitense Peapod sta "aprendo" un centinaio di supermercati virtuali alle stazioni dei pendolari del New Jersey, New York, Chicago, Washington etc.
Il meccanismo è sempre quello: lunghi poster che simulano gli scaffali, si scansiona il codice e si compra... in pratica hanno creato dei micromarket di prossimità.
Già, ma per loro è più facile: Peapod è stato uno dei primi supermercati online (ed è ora credo il più grande), dove la spesa si fa già virtualmente/online. Per loro il passo è ben più breve. E soprattutto hanno già logistica a posto per consegnare a casa ordini ricevuti dal web o dal mobile. Hai detto niente...
Per cui non solo il poster fa vendere direttamente, ma è anche un modo creativo di ricordare che su Peapod si può comprare online, magari da casa che si è più comodi. Un po' vendite, un po' branding.
Inoltre l'app mobile che rende possibile la scansione e l'acquisto, contiene in se' una marea di altri prodotti non presenti sui cartelloni per evidenti motivi di spazio. Quindi il posterone promuove anche l'app che spinge all'acquisto da smartphone.
I dati elaborati da Gartner per il terzo trimestre 2011 sono inequivocabili: a tenere a galla il mercato dei telefonini sono gli smartphone, la cui crescita in volumi anno su anno è stata del 42% grazie ai 115 milioni di apparecchi intelligenti venduti su scala globale. Per i cellulari nel loro complesso, invece, il saldo del periodo è in attivo solo del 5,6%, in virtù dei 440 milioni di pezzi finiti nelle tasche di consumatori, professionisti e top manager da luglio a settembre.
Gli analisti hanno comunque precisato che quest'ultimo dato va giudicato comunque buono e frutto in particolare della dinamicità della domanda di terminali a basso costo, dual Sim e "no brand" registrata nei mercati emergenti. E in vista delle non lontane vacanze natalizie, e cioè il periodo più caldo dell'anno per le vendite di telefonini, anche le scorte accumulate dal canale di vendita (è di circa 20 milioni di unità l'eccedenza di prodotto spedita dai vendor sul mercato nel terzo trimestre) andranno con ogni probabilità ad esaurirsi.
Tornando agli smartphone, Gartner fa notare come oggi questi rappresentino (nonostante una flessione in volumi del 7% rispetto al secondo trimestre 2011) il 26% del comparto mobile e come a contribuire all'ulteriore escalation delle vendite abbiano contribuito soprattutto Paesi come Cina e Russia, che hanno sopperito alla sostanziale staticità di domanda mostrata da Europa Occidentale e Stati Uniti e alla leggera contrazione esibita da America Latina, Middle East e Africa.
Fra i vendor, Nokia rimane in testa al ranking mondiale dei cellulari con una fetta del 23,9% anche se per la casa finlandese quello terminato a fine settembre è stato l'ennesimo quarter chiuso in rosso quanto a volumi di vendita (105 milioni contro 117 il raffronto anno su anno). Gartner è dell'idea che l'avvento dei primi Windows Phone del produttore scandinavo (i Lumia) possano iniziare ad invertire la tendenza da subito ma i primi concreti effetti della virata operata a inizio anno (con l'alleanza stretta con Microsoft) si vedranno solo a partire dalla seconda metà del 2012. Samsung, intanto, è sempre più vicina al trono (la market share del chaebol coreano è arrivata al 17,8%) e alle sue spalle, dopo Lg Electronics ed Apple (17 milioni gli iPhone venduti dalla casa di Cupertino, il 21% in più dello stesso periodo del 2010), a fare il salto in avanti più importante è stata la cinese Zte, che ha scavalcato Research in Motion, Motorola e Sony Ericsson issandosi al quinto posto assoluto della classifica (con una fetta del 3,2%).
Molto diverso, invece, lo scenario negli smartphone. A guardare tutti dall'alto verso il basso in questo comparto è infatti Samsung, che ha triplicato in un anno le sue vendite grazie ai vari modelli della famiglia Galaxy toccando in unità quota 24 milioni (circa un sesto del totale). La sfida fra la casa coreana ed Apple, dicono gli analisti, è già entrata nel vivo e non è escluso che a fine anno si possa concretizzare (alla luce dei preordini per il nuovo iPhone 4S e del taglio dei prezzi per il 3GS e la serie 4) un controsorpasso ad opera della società californiana.
Chi certo brinderà al 31 dicembre sarà Google. Fra i sistemi operativi per smartphone, Android ha infatti catturato una fetta del 52,5% della domanda nel terzo trimestre e il dato è praticamente doppio rispetto a quello registrato nel settembre 2010. Le difficoltà di Rim (la share dei BlackBerry è scesa all'11% su scala mondiale e sotto il 10% negli Usa) e il fatto che i nuovi Windows Phone 7.5 siano arrivati solo in ottobre hanno spianato la strada alla piattaforma mobile di Mountain View, che ha preso stabilmente il posto di Symbian (secondo Os del ranking, con il 16% di share) nel ruolo di software di riferimento nei telefonini intelligenti. Apple iOs, secondo i dati di Gartner, si è fermata al 15% ma dal conteggio mancano le vendite dell'iPhone 4S. Che con ogni probabilità ridurranno sensibilmente il gap che oggi il sistema della Mela paga nei confronti di Android.
di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com
I consumatori di età matura utilizzano ampiamente la tecnologia. Secondo lo studio A.T. Kearney Global Maturing Consumer l’87% dei consumatori di età compresa tra i 60 e i 64 anni utilizzano un telefono cellulare, così come il 74% della fascia 65-79 e il 50% degli ultraottantenni.
Il tasso di utilizzo di Internet e la frequenza dello shopping online in queste fasce d’età non appaiono così elevate, ma comunque questi strumenti stanno aumentando il loro tasso di penetrazione tra i sessantenni. Per esempio, il 68% degli utenti tra i 60 e 64 anni usano internet, ma il dato scende al 46% per il gruppo 65-79 anni, fino a toccare il 19% tra coloro che hanno più di 80 anni.
Il 69% degli intervistati ha telefoni di rete fissa e mobile. Inoltre metà esatta degli intervistati utilizza internet, e in particolare il 20% di loro lo fa per shopping, ricerca e per mantenere i contatti
Via Quo Media
Una sola versione per tablet e smartphone. È questo il messaggio chiave che Google sta lanciando alla community degli sviluppatori in vista del prossimo rilascio del software development Kit della prossima versione di Android, conosciuta col nome di Ice Cream Sandwich.
Sul blog dedicato proprio agli sviluppatori della piattaforma Android si legge infatti che Ice Cream Sandwich supporterà schermi grandi, schermi piccoli e tutto quanto sta nel mezzo e manterrà la stessa versione qualunque sia la dimensione dello schermo.
Via Quo Media
Più di mezzo secolo di tubo catodico e poi in 10 anni plasma, Lcd e Led. In meno di cinque, televisori Hd ready poi Full Hd e dall'anno scorso 3D come se piovesse. Una accelerazione tecnologica, un'invasione di sigle e promesse che può stordire, anzi che ha stordito. In primis i consumatori che ancora oggi non hanno capito bene la differenza tra Hd e Full Hd e prima di indossare occhialini per il 3D vogliono quantomeno sapere cosa potranno apprezzare in tre dimensioni.
Poi i produttori di contenuti a cui viene chiesto di investire in attrezzatura per la stereoscopia e competenze senza la garanzia di sicuri canali di sbocco. In passato, funzionava così: prima arrivavano il nuovo hardware, i televisori con le novità tecnologiche (ad esempio i primi tv a colori o gli schermi per l'alta definizione), il battesimo veniva affidato al grande evento (Mondiali oppure Olimpiadi) e a seguire sarebbero arrivati film, trasmissioni e giochi a premi. Nel caso del 3D i tempi sono stati troppo stretti e la crisi dei consumi mai come quest'anno si è fatta sentire. Secondo Gfk, in Europa le vendite sono calate nei primi sei mesi dell'anno del 14 per cento. A fine anno la flessione potrebbe peggiorare, anche perché il 2010 è stato un anno fuori dall'ordinario.
Senza Mondiali di calcio, incentivi e contenuti in 3D di livello, sarà impossibile bissare i risultati dell'anno scorso. Eppure, i produttori dicono di crederci. Secondo Francesco Leveque, marketing manager Tv di Samsung Electronics Italia, «il 3D, si sta allargando anche a videoproiettori, fotocamere, videocamere e non risulta più cosa "strana" agli occhi dei consumatori. Molti anzi si aspettano questa funzionalità in prodotti ad alto contenuto tecnologico». Ottimista anche il numero uno di Lg: «La carenza di contenuti 3D ha influito negativamente nella vendita di tv, ma le nostre previsioni sulle vendite di tv 3D confermano questa tendenza, con un incremento medio annuo del 52% fino al 2015».
Oggi però il 3D, per quanto in crescita, in Italia rappresenta il 4% delle vendite (il 10% in valore). Una nicchia, quindi. Migliori le prospettive per il nuovo mantra santificato all'Ifa di Berlino come e quanto il 3D: la smart tv, cioè internet dentro i televisori. L'idea è di portare sullo schermo casalingo quell'internet che da alcuni anni toglie minuti alla tv generalista. Da qui, l'intuizione di portare YouTube, Facebook, Twitter, app store e contenuti on demand. Ma anche in questo caso i contenuti anche se non sembra sono da inventare. Ad esempio è tutta da dimostrare l'appeal di una condivisione familiare dei social network. Aprire Facebook in salotto davanti a mamma e papà potrebbe creare qualche imbarazzo.
Così come non è affatto detto che YouTube abbia tempi e ritmi per un consumo pubblico. Su internet siamo multitasking e poco avvezzi ai compromessi. Diverso il discorso per le applicazioni che hanno contribuito al successo di smartphone e tablet. Qui c'è un tema di interfaccia che ancora deve essere affrontato. Parte del successo delle app è legato alla fruizione tattile. Interagire con il telecomando non è immaginabile. Esistono penne e funzioni touch, qualche produttore spinge per tastiere wireless, Lg ha inventato un dispositivo (Magic motion) simile al controller della Wii che trasmette i movimenti sul video. Ma probabilmente anche per le app serviranno contenuti nuovi e adatti alla tv.
E sopratutto uno standard comune. Sharp, Lg, Philips e Loewe sono d'accordo per sviluppare insieme una piattaforma. Samsung che è il leader di mercato corre da sola con oltre un migliaio di app. Il rischio è l'ennesima guerra di standard che terrà inchiodati questa volta solo gli sviluppatori di software.
di Luca Tremolada su IlSole24ORE.com
La maggior parte degli utenti utilizza i tablet mentre guarda la televisione. E gli e-book? Si leggono a letto. Gli smartphone, invece, vanno dappertutto. Queste le scoperte di una ricerca Nielsen sull’utilizzo dei nuovi dispositivi mobili. Secondo lo studio, svolto a inizio 2011, il 70% dei possessori di tablet li usa mentre nello stesso ambiente (domestico) è accesa anche la tv.
Nel 57% dei casi, inoltre, il luogo deputato per controllare e-mail, sfogliare giornali online e usare le app a disposizione è il letto. Posto ideale, a quanto apre, anche per la lettura digitale, con il 61% dei possessori di e-reader che ne fa uso sotto le coperte. I cellulari di ultima generazione sono invece utilizzati in qualunque tipo di ambiente e spesso in pubblico.
Via Quo Media
Nell’ultimo trimestre del 2010, secondo i dati della International Data Corporation, si sono venduti più smartphone che computer. I primi hanno venduto 100,9 milioni di esemplari tra ottobre e dicembre (+87,2%), i secondi poco meno (+5,5%). Il sorpasso è storico e, anche se entrambi i dispositivi hanno incrementato la loro diffusione rispetto all’anno precedente, testimonia la popolarità ormai globale dei cellulari di ultima generazione.
A trainare il settore mobile sono stati soprattutto i modelli Android: gli smartphone Samsung e Htc che montano il sistema operativo di Google sono cresciuti rispettivamente del 439 e 258%. Molto bene anche Apple, che con iPhone ha venduto l’86% in più rispetto a fine 2009. Positivo anche Blackberry di Rim (+36).
Via Quo Media
Entro cinque anni la vendita di volumi digitali supererà quella di libri cartacei. La valutazione è di Steve Haber, presidente della divisione digitale di Sony. "Tre anni fa - ha spiegato Haber - pensavo ci sarebbero voluti almeno dieci anni, invece ne basteranno cinque". Haber ha inoltre affermato che quello che Sony ha fatto nella digitalizzazione di musica e fotografia sarà realizzato anche nel mercato dei libri.
L'offerta di Sony nel settore è composta da tre modelli: il Sony Reader Touch e il Sony Reader Pocket in Europa e il Sony Reader Daily Edition negli Stati Uniti. Haber ha tenuto a sottolineare che i suoi dispositivi offrono un'esperienza di lettura 'immersiva' e che i device come iPad sono utili per un numero maggiore di funzioni, motivo per il quale le due realtà possono coesistere. Secondo una recente ricerca commissionata da Sony negli States solo l'11% di chi ha acquistato iPad l'ha fatto per sfogliare e-book.
Via Quo Media
Fra cinque anni, nelle mani degli adolescenti, vedremo soprattutto pc dotati di schermi sensibili al tocco, a forti tinte multimediali e con interfacce molto simili a quelle di uno smartphone. Cambierà in buona sostanza, per la maggior parte degli utenti di computer in erba, la modalità attraverso la quale interagire con la macchina: niente tastiera, niente mouse. Solo le dita delle mani o al più un apposito pennino digitale. La previsione è di Gartner e fonda su queste cifre: entro il 2015 oltre il 50% dei computer acquistati per gli utenti con meno di 15 anni di età saranno touchscreen. Nel 2009 tale percentuale non ha superato il 2%. In pochi anni, questo in sostanza il messaggio che arriva dagli analisti, crescerà esponenzialmente l'utilizzo di computer tattili fra i giovanissimi, i veri cultori di questa nuova tipologia di "gadget" tecnologici di cui fanno parte anche l'iPad di Apple, le tavolette touch con a bordo Windows 7 (vedi gli Slate pc di Hp) e anche i cosiddetti "smartbook" (netbook ancora più compatti e maneggiabili di quelli attualmente in circolazione) basati sul sistema operativo Android di Google.
La buona notizia, per i produttori, ha comunque un rovescio della medaglia, e cioè che di tutti i pc touch che verranno venduti nel 2015 su scala mondiale solo il 10% finirà dentro le aziende. Quest'ultimo dato, a detta di Gartner, si giustifica per vari motivi. In primo luogo perchè i primi utenti "massivi" di questi computer saranno quei consumatori, magari già allenati all'uso delle interfacce tattili in quanto utilizzatori di un telefonino multitouch, in cerca di un apparecchio di intrattenimento digitale comodo da portare in giro e facile da usare. Per gli addetti aziendali, invece, la necessità di gestire applicazioni (anche di tipo grafico) che richiedono determinati requisiti prestazionali e di dover scrivere frequentemente testi anche molto lunghi costituirà una barriera all'ingresso non indifferente. Più che anagrafiche clienti o documenti di lavoro in genere, insomma, sui computer a tavoletta gireranno soprattutto – ed è del resto questa la missione dell'iPad di Apple e dei tablet di nuova generazione – film, musica, video, libri e giornali in formato elettronico. Il vero driver per il successo dei pc touch sarà in tal senso, secondo gli analisti, l'ecosistema di distribuzione dei contenuti digitali di natura consumer e non tanto la possibilità di gestire in punta di dita particolari applicazioni aziendali.
La predetta "consumerizzazione" degli ambienti enterprise, e cioè la crescente adozione di tecnologie consumer (chat, social network, dispositivi mobili personali) nelle imprese, avrà luogo ma con effetti, per quanto riguarda i computer touch, probabilmente più limitati e sicuramente in tempi meno rapidi. Detto che l'utilizzo professionale di questi device - pensiamo ai classici tablet pc, ai sistemi Atm o ai chioschi informativi di centri commerciali o aeroporti - è da tempo una realtà, il fatto che i costi dell'hardware siano destinati a calare e che il numero e la qualità delle applicazioni software sia deputato a salire potrà contribuire sensibilmente a far decollare l'adozione dei "touch device" presso locali pubblici e negozi di beni di largo consumo. Un ruolo importante lo giocherà inoltre il settore education, quello delle scuole, che potrebbe diventare addirittura il primo mercato di sbocco quando i prezzi di questi dispositivi scenderanno progressivamente. In definitiva, non ci sarà una sola "killer app" a dare un preciso impulso a questo segmento ma una convergenza di fattori, di carattere economico da una parte (i prezzi dei dispositivi) e di natura tecnologica (interfacce, ergonomia, applicazioni) dall'altra.
di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM
L'edizione 2010 del Consumer Electronics Show di Las Vegas si è chiusa con un successo di pubblico (più numeroso dell'anno scorso, in barba alle previsioni) e un'iniezione di ottimismo: si vedono chiari i segni di un miglioramento del mercato. Ma soprattutto, al contrario di molte edizioni precedenti, il Ces 2010 è stato una bella cornucopia di idee. Ne abbiamo scelte dieci; cinque tecnologie innovative e cinque prodotti degni di un futuro
Cinque tecnologie
Tridimensionalità Nulla da dire, è stato l'anno del 3D. I big dell'elettronica di consumo sono pronti ad allagare il mercato con monitor e tivù capaci di aggiungere, anche nel salotto di casa, la terza dimensione. Hollywood sta macinando film (e quindi Blu-ray) a ripetizione. Espn e Discovery Channel apriranno entro l'anno due canali che trasmettono sport e intrattenimento in 3D. E sono già pronti i primi videogiochi. Da qui al 2013, la Sony si aspetta di vedere la nascita di un segmento di mercato da 11 miliardi di dollari all'anno.
Il desktop virtuale Nel suo strabiliante e colorato stand, la coreana LG ha fatto vedere la sua tecnologia, battezzata N+, grazie alla quale un solo computer viene utilizzato da 31 persone contemporaneamente, ognuna con il suo monitor. L'applicazione è stata pensata soprattutto per le scuole, i piccoli uffici e i call center. Inutile dire che i costi d'installazione e di manutenzione delle 31 stazioni di lavoro sono più che dimezzati. Anche altri produttori minori hanno fatto vedere soluzioni simili a questa. La quale, come reclamizza LG, ha un altro vantaggio: minori consumi.
Il risparmio energetico. Non è una tecnologia, ma semmai la nuova frontiera della tecnologia. A Las Vegas, tutti i grandi nomi dell'elettronica erano lì a dimostrare il proprio impegno verso l'efficienza energetica, nel tentativo di abbassare i consumi di elettricità e contribuire così alla riduzione nelle emissioni-serra. La maggior parte dei monitor di nuova generazione consente di risparmiare elettricità fino al 47-48%. I consumatori chiedono di risparmiare sulla bolletta e di salvare l'ambiente. Per le imprese, è un nuovo terreno dove competere a colpi di innovazione.
Femtocelle Non esattamente una novità, ma sono sul punto di decollare. Si tratta di un pezzo di hardware che si collega in casa o in ufficio alla Adsl o alla fibra ottica per migliorare la copertura della rete cellulare. In tutti quegli edifici dove il segnale 3G è insufficiente, basta mettere in rete questa macchinetta – solitamente fornita dall'operatore telefonico – è il gioco è fatto. L'utilità è innegabile. Nel mondo, sono già 13 gli operatori che forniscono il servizio. Ma cresceranno.
Tutto wireless Ogni anno che passa, tutto sarà sempre più senza fili. La Wifi Alliance ha presentato lo standard Wi-fi Direct, che servirà a collegare wireless tutto con tutto: tastiere, monitor, telecamere, pc, cellulari e chi più ne ha più ne metta. Però Paul Otellini di Intel ha anche presentato la tecnologia Intel Wireless Display, per trasmettere video ad alta definizione dal pc a alla tivù. E circolano anche diversi protocolli per la trasmissione wireless del segnale audio. La solita confusione. Ma la connettività totale senza fili sta emergendo.
Cinque prodotti
Intel Reader Non avrà mai un grande mercato. Ma, forse, avrà un giorno grandi meriti. L'Intel Reader è nato e pensato per chi non può leggere un libro con i propri occhi. Basta mettere le pagine di un volume sotto il suo occhio digitale e il Reader fa esattamente quel che promette: scannerizza il libro e te lo legge con una voce sintetizzata, la cui velocità è regolabile. Funziona. Applausi.
Sony Dash Accanto al letto avete una sveglia con il calendario e il barometro? Roba di altri tempi. La Sony ha presentato il Dash, molto simile a una sveglia da comodino, ma collegato a internet senza fili. Così, la sveglia può arrivare insieme al videoclip preferito su youtube. Ci sono un centinaio di applicazioni gratuite disponibili, direttamente scaricabili. Ci sono i widget, le pagine di Facebook, le foto, la musica e i video. Un prodotto che si evolverà e sarà imitato.
Ultra Tablet Prodotto dalla Innovative Converged Devices (IGD), supportato dalla rete 3G di Verizon Wireless e basato sul nuovo processore Tegra di Nvidia, l'Ultra Tablet – non ancora sul mercato e presentato solo in versione di prototipo – è il tablet più bello e interessante fra quelli presentati, di tutta fretta, alla fiera di Las Vegas. Che si stia aprendo questo nuovo segmento di mercato, è innegabile. Ma, probabilmente, non sarà l'Ultra a definirlo. Entro fine mese, la Apple di Steve Jobs dirà la sua.
Que proReader Gli e-book, gli strumenti per leggere libri, giornali e riviste in formato elettronico, sono stati gli altri protagonisti di questa fiera delle novità. Fra tutti, il più bello e funzionale è il Que proReader dell'inglese PlasticLogic. È incredibilmente sottile. Scarica i contenuti via Wifi, Bluetooth o 3G. Il formato è perfetto. Costa solo un po' troppo. Anche qui, è ancora difficile capire dove sta andando il mercato degli e-book. Ma una cosa è certa: l'interesse dei consumatori c'è e la battaglia competitiva sta per cominciare.
Boxee Box Bel design per uno strumento piccolo e funzionale. Basta collegarlo in rete e alla televisione, per trasmettere sul grande schermo qualsiasi tipo di contenuto (con una compatibilità praticamente allargata a tutti i formati video, audio e fotografici) preso dal web, dalle schede Sd incorporate o dalle porte Usb. Al Ces si è vista anche la nascita delle televisioni "intelligenti", collegate al Web. Per quelle che intelligenti non sono, il Box della Boxee può risolvere il problema.
Marco Magrini su ILSOLE24ORE.COM
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