Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il marketing e le modalità di fare advertising variano man mano che emergono nuove modalità di fruizione dei nuovi media. L’ultima tendenza del marketing è sicuramente quella di utilizzare il cellulare, un veicolo che ha avuto una diffusione esponenziale nel giro di pochissimo tempo. Uno dei vantaggi dell’utilizzo del cellulare per veicolare strategie di marketing è sicuramente quello di indirizzare i consumatori sulla base della loro posizione ma le tecnologie in uso sono ancora lontane dal raggiungimento di questo obiettivo.
Nel giro di pochi anni si sono avuti cambiamenti importanti nel modo di fare marketing grazie alla sempre più larga diffusione dei nuovi media. La prima significativa trasformazione si è avuta con l’estensione della pubblicità dai media tradizionali come la televisione e il cinema alla fruizione su internet tramite il pc. Negli ultimi due anni si è poi aggiunto un terzo canale che è, appunto, quello mobile le cui opportunità per scopi di marketing sono aumentate con l’incremento dell’utilizzo del telefonino.
Ciò che distingue questo nuovo canale dai precedenti è l’abilità di influenzare i consumatori e nello stesso momento indurli all’azione. Lo spostamento di spesa in pubblicità dai media tradizionali ai nuovi media digitali è un processo piuttosto complesso poiché un modo di pensare tradizionale si scontra con un territorio innovativo ed ancora inesplorato. Il sistema di mobile marketing è infatti molto complesso e non ancora maturo, ma proprio per questa ragione numerose imprese stanno cercando di esplorarlo.
Esistono tuttavia numerose barriere, prima fra tutte la scarsa diffusione di canali media specifici per il mobile che impediscono la piena esplosione di questo comparto del marketing. Gli SMS sono sicuramente il veicolo maggiormente utilizzato, soprattutto grazie al loro larghissimo utilizzo, ma ancora solo una piccolissima parte di essi viene utilizzato per veicolare messaggi pubblicitari. Un altro strumento che si sta sviluppando è Internet su cellulare.
Comunque nonostante siamo ancora agli inizi, ci si aspetta che le strategie di marketing su mobile aumentino in maniera significativa nei prossimi 5 anni sia in termini di utilizzo che in termini monetari.
Via BIweb.it
L'altro giorno parlavo con un executive di una casa musicale che, con la solita condizione di non essere citato, mi diceva che la sua / loro impressione è che la battaglia per vendere i dischi sia cosa persa.
E che quindi stiano facendo di tutto per individuare altre fonti di revenue, altri modi per far rendere i loro asset (gli artisti e la musica derivante), nuove strategie di marketing per nuovi tipi di prodotti o di versioning dei prodotti esistenti.
In effetti i segnali che arrivano dagli USA vanno, almeno in parte, in quella direzione. Le vendite di dischi sono infatti scese di quasi un altro 10 - 15% nel 2007 rispetto al 2006.
Il che non è un bel risultato. Anche perchè non è stato compensato da un aumento del 45% (!) delle vendite (!) di brani musicali online (su iTunes si sono già passati da tempo i 3 miliardi di brani venduti dal lancio....).
Secondo i dati Nielsen, sono stati venduti online più di 800 milioni di brani nel 2007, arrivando ad un 10% circa delle vendite totali.
A questi vanno poi in un qualche modo sommati i servizi che permettono di ascoltare o di scaricare gratuitamente e legalmente la musica (Pandora, last.fm, downlovers, we7, le mille stazioni radio di iTunes e non...)
I soldi le majors se le fanno allora vendendo la musica in altri formati - per esempio come suonerie (220 milioni vendute negli USA), come DVD (quelli si vendono un po' meglio, pare, anche perchè sono più lunghi da scaricare, specialmente se non hai la banda...), coi concerti etc.
Nel frattempo si parla sempre di più di un ritorno dei tradizionali dischi di vinile, come prodotto di nicchia per audiofili.
Curioso ciclo storico sarebbe: da prodotto detronizzato dai CD, che nessuno voleva più nemmeno se li regalavi, a prodotti premium priced rispetto al dischetto scintillante.
Ci sarebbe poi da riflettere come il fosco futuro del mercato della musica su supporto fisico possa rallentare l'investimento in ricerca e sviluppo della prossima generazione di supporti musicali, del prossimo CD... del resto, se non lo compreranno, se il supporto sembra solo servire per archiviare musica ottenuta (legalmente o meno) online, perchè sbattersi per trovare una soluzione migliore?
Qui ci sarebbe da fare il discorso degli audiofili che sostengono che i CD non hanno la qualità ottimale, anzi che il digitale non è la soluzione giusta per una perfetta musica... ma basta guardare il numero di persone con le cuffiette digitali nelle orecchie per capire che ormai quella della qualità musicale è una battaglia di retroguardia.
Capita che L'Oreal apra dei negozi per sole 5 settimane in zone di villeggiatura alla moda. Che un punto vendita di Target apra per un mese e mezzo nel Rockfeller Center per poi chiudere e rispuntare su un battello nel bel mezzo del fiume Hudson (a NY). O ancora che Nike apra dei negozi in giro per Tokio che durino solo un paio di mesi.
Stiamo parlando dei temporary shop ovvero "negozi temporanei", che occupano per un periodo di tempo predeterminato e limitato (si va da qualche mese a pochi giorni) uno spazio in zone altamente rappresentative. L'obiettivo dichiarato è quello di creare "l'evento" e di giocare sulla curiosità indotta dalla limitatezza. Lo spazio, naturalmente, riveste un ruolo fondamentale nel successo del negozio a tempo, deve essere altamente caratteristico, perché rappresenta il packaging e lo stesso negozio è il prodotto. Così i temporary shop vengono aperti in gallerie d'arte, spazi abbandonati, in centri commerciali fortemente caratterizzati. Dopo la prima esperienza italiana del gruppo L'Oreal, arriva il negozio di Lancôme, che resta aperto per 2 settimane nel febbraio 2005 nell'esclusivissima via Sant'Andrea a Milano. A seguire questa iniziativa di marketing non convenzionale fu Levi's che dal 31 dicembre 2005, per pochi giorni e soprattutto all'improvviso, in corso Vittorio Emanuele, a Milano, dedica 250 mq all'innovativo Store. Una distribuzione di questo tipo consente al tempo stesso di testare i nuovi concept di prodotto e di trasmettere esperienze emozionali legate al brand. Una sequenza di iniziative ibride, un cocktail di eventi, promozioni e servizi offerti gratuitamente ai visitatori con conseguenze strepitose in termini di marketing convenzionale (prova prodotto, prenotazione e vendita). L’esperienza più significativa in questo ambito è sicuramente lo Store di Nivea aperto il 13 aprile e chiuso il 13 maggio 2007 con risultati eccellenti in termini di fatturato e visibilità.
Tra le più recenti esperienze va menzionata la Fuel For Life Factory lanciata da Diesel a ridosso delle feste natalizie, in cui, grazie alle 150.000 combinazioni disponibili, si aveva la possibilità di creare un vero e proprio pezzo unico, un’esemplare esclusivo e anche un’idea originale per i regali. Quale occasione migliore per entrare nella Diesel Community? La Fuel For Life Factory è una esperienza di customizzazione a 360°: si parte scegliendo il colore del pouch in pelle per decidere poi qual è il logo preferito, senza lasciare al caso nessun dettaglio.
Naturalmente ai temporary shop cominciano ad aggiungersi anche le sottocategorizzazioni: i pop-up shop. Quelli aperti all'improvviso senza annunciare nulla a nessuno e che contano solo sul tam tam sotterraneo opportunamente innescato.
Via BIweb.it
Che la pubblicità "User Generated" sia una moda in crescita, l'abbiamo gia' detto. Io continuo a pensare che si tratti piu' di una moda, di un pretesto che di un reale coinvolgimento della clientela nel marketing aziendale.
Il che non vuol dire che non ci si arrivera' - ma per ora siamo ad usare i soliti canoni del concorsino, immagino inventato sin dagli anni '30 o prima...
Nello specifico, P&G UK aveva lanciato l'usuale concorso per Pringle (quello snack che sembra una patatina ma che è composto da un miscuglio di ingredenti*...) negli UK.
L'idea era di far creare un nuovo jingle. Ma poi un tizo in Scozia si è fatto prendere la mano e ha fatto l'intero spot (3 giorni di lavoro e 600 dollari di investimento). E a quelli di P&G dev'essere piaciuto (lo spot? O l'idea di risparmiare soldi e fare uno spot che essendo user-generated poteva far piu' rumore di uno fatto dall'agenzia?).
Insomma, a Natale in prime time andrà in onda questo spot" fatto a mano". E gia' da un po' se ne sta parlando, con una copertura mediatica che vale dei bei soldi ma ottenuta con un investimento minimo.
Questo simpatico spot è gia' sin d'ora visibile sul sito di Pringle.
Non intendo pronunciarmi sul fatto che si tratti di un'opera d'arte, di un prodotto di comunicazione che abbia un qualche senso o una bieca operazione di PR / Publicity sfruttando il lavoro dello scozzese (che si e' beccato un bel 2.000 sterline di ricompensa, un centesimo* di quello che si sarebbe beccata un agenzia+casa di produzione per fare uno spot "serio"...) ----------- * cito dal sito di Pringles: "Dehydrated potatoes, vegetable oil, vegetable fat, corn flour, wheat starch, maltodextrin, emulsifier: E 471, salt, rice flour, dextrose"
** per modo di dire. Certo che normalmente (per una grande azienda) e' durissima fare un bello spot con meno di...mah, diciamo 75.000 euro? considerando il fee dell'agenzia piu' quello della casa di produzione, piu' i costi vivi...
Per l’occasione è online una pagina dedicata al brand, con informazioni di prodotto e contenuti esclusivi. Collegandosi alla pagina co-brand http://m-ms.it.msn.com, Wink Tool creator permette di caricare la propria foto, sostituendola ai corpi dei 'testimonial' dello spot M&M’s, vederla in anteprima per controllare il risultato e poi caricarla istantaneamente su Windows Live Messenger, già pronta per essere utilizzata. Le possibilità sono virtualmente infinite e l’effetto virale è garantito. A supporto della campagna è previsto l’utilizzo di una serie di strumenti di advertising online che genereranno awareness grazie a Leaderboard, Text Link e una Dem: Mindshare ha pianificato l’esposizione di tali strumenti in maniera coerente con il target comunicativo del brand, facendo leva sulla carica di simpatia che i personaggi M&M’s hanno tra i teenager e giovani.
Via Pubblicità Italia
Le vendite nei megastore delle principali catene hanno fatto registrare incrementi tra il 15 e il 20% e così a Natale tra i regali ha spopolato l'elettronica: dai sofisticati smartphone ai più modaioli iPod passando per navigatori satellitari, irrinunciabili consolle, ma anche notebook, tv Lcd, decoder digitali terrestri ed elettrodomestici bianchi, cioè frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie & co. E poi la novità dell'anno che sta andando a ruba: si chiama Nabaztag ed è un coniglietto wi-fi prodotto dall'azienda francese Violet che, collegato a internet, parla, lampeggia, muove le orecchie e, soprattutto, fornisce servizi di informazione e aggiornamenti in tempo reale di tutti i contenuti sul web (dalla Borsa alle previsioni del tempo), legge e trasmette messaggi e file mp3, obbedisce a comandi vocali e innumerevoli altri servizi.
«Sta letteralmente spopolando nei nostri negozi – fanno sapere da Media World – anche perché ci è arrivato in ritardo creando una forte attesa da parte dei clienti. Ma tra gli articoli che stanno andando a ruba quest'anno ci sono gli iPod e gli iPod Touch della Apple, gli oggetti del desiderio in assoluto». Per i regali natalizi Apple ha fatto la parte del leone, con vendite raddoppiate rispetto al natale scorso. In testa alla classifica dei più regalati ci sono anche i navigatori satellitari (+90% questo Natale rispetto all'anno scorso). La catena di elettronica Expert ha scelto i Tom Tom in abbinamento con telefonini o macchine fotografiche digitali per le sue offerte natalizie «visto l'interesse straordinario dimostrato dai clienti» spiegano dall'azienda.
Boom di vendite nei negozi specializzati anche per le consolle per i videogiochi e smartphone (+60%). «Quest'anno – commentano da Media World – la telefonia mobile di altissimo livello, come gli smartphone, è stata molto richiesta. Non si bada a spese per questo segmento. I clienti cercano il massimo delle prestazioni». Molto regalati anche i computer, soprattutto notebook piccoli e leggeri o di prezzo medio-basso (+30%) e Dvd, in particolare, i cofanetti con le serie televisive più popolari, da Dr. House a Csi. Tra le curiosità del Natale 2007 poi si registra un'impennata delle vendite di tv Lcd a grande schermo, decoder digitali terrestri (+55%) ed elettrodomestici bianchi (+69%). La spiegazione arriva da Media World: «Il 31 dicembre scadono gli eco-incentivi previsti dalla Finanziaria 2007 per il rinnovo di questi prodotti». E così i primi bilanci dello shopping natalizio hanno sostanzialmente ribaltato le previsioni negative della vigilia, formulate dalle associazioni dei negozianti e da società di ricerca internazionali; in controtendenza l'alimentare, che accusa ancora difficoltà.
Nel comparto dell'abbigliamento da segnalare l'effetto factory outlet. I grandi centri commerciali dei prodotti griffati a prezzi di saldo (un'indagine del Politecnico di Milano ne ha censiti 16 in attività e otto in apertura) sono stati affollatissimi in dicembre, grazie anche all'arrivo di moltissimi turisti esteri. «Nell'area di Roma – sottolineano alla McArthurGlen – sono stati registrati aumenti di afflusso tra il 40 e il 50% quest'anno. Nel centro di Serravalle, tra Lombardia, Piemonte e Liguria, i clienti hanno sfiorato quota 100mila alla settimana». Positive anche le stime sulle vie dello shopping sia a Roma che a Milano, mentre è a Napoli che il consuntivo è molto negativo (l'emergenza spazzatura ha depresso gli acquisti, -10%). Secondo i negozianti meneghini l'incremento globale dello shopping natalizio avrebbe raggiunto il 10%, e per il tessile-abbigliamento l'aumento sarebbero stato tra il 5 e il 7% con particolare riguardo per i "complementi" (sciarpe e cravatte) e per calzature e borse. Nel settore delle librerie si segnalano incrementi delle vendite nell'ordine del 5-10%, con l'interesse della clientela concentrato soprattutto sui tascabili. Per i profumi, una analisi di massima della Fenapro (l'associazione dei negozianti) ha rilevato incrementi intorno al 7% delle vendite, con un andamento particolarmente positivo per le confezioni da piccolo taglio. Primi bilanci molto soddisfacenti per la gioielleria, soprattutto per la fascia di lusso, e in particolare per gli orologi da uomo di segmento alto. Sempre più diffuso, infine, il dono equo-solidale.
Da Il Sole 24ORE.com
Secondo la ricerca "Téléphonie et Services mobiles" di Mediametrie, la penetrazione del telefono cellulare in Francia ha raggiunto il 73% sull'universo della popolazione 11+ anni.
Parliamo di oltre 38 milioni di utenti; e la diffusione del telefonino continua a crescere, avendo fatto 2,3 milioni di new user nell'ultimo anno.
Oltre i due terzi degli utenti manda almeno un SMS al mese, e guardando i dati di uso su un arco di 30 giorni, in Settembre 2007 sono stati più di 15 milioni ad usare i servizi definiti di Internet Mobile - che però comprendono anche gli MMS.
Gli altri servizi rilevati comprendono Wap, I-Mode, Vodafone live, Orange World, e-mail mobile.
Sempre 15 milioni sono gli utenti che hanno già scaricato almeno una volta un contenuto sul loro cellulare; di questi 4,4 milioni nel corso degli ultimi mesi.
Ovviamente si tratta principalmente di loghi e suonerie, mentre il download di video non supera il 4% degli user, per un totale di 1,7 milioni di utenti. Si ripropongono quindi tutti i dubbi sul potenziale del video sul cellulare – o meglio di quali siano i modi giusti per usare questo mezzo, ma magari ne parliamo in un prossimo post.
Comunque la ricerca mostra che su una decina di emittenti TV disponibili in Francia per la fruizione mobile, nessuna riesce a passare il 5% di audience dei servizi mobili in termini di copertura del panel.
Sono 14,4 milioni coloro che hanno già consultato un sito / servizio di internet mobile, di cui 8,1 milioni a giugno 2007.
Interessantissimo scoprire che l’80% dei membri del panel monitorato si collega col cellulare a Internet Mobile… da casa. Il che fa riflettere sul valore del terminale mobile come estensione delle proprie capacità, di telecomando sul mondo…più che di accesso da dove non si ha Internet fisso. A fortiori se si considera che il secondo luogo da dove si usa di più Internet Mobile è il luogo di lavoro.
Quanto alla faccenda di cosa si consulti, emerge abbastanza chiaramente che i vincitori sono i servizi “pratici”: in primis il meteo, poi i servizi bancari, notizie e contenuti sportivi. In effetti, tra i primi 5 siti “mobili” più consultati troviamo Meteo France, Meteo Consult e Chaine Meteo…
L'accordo, annunciato una settimana fa, fra Nokia e Universal Music Group per rendere disponibile in modo gratuito il download di brani musicali (per 12 mesi) ai consumatori che acquisteranno selezionati modelli di cellulare del produttore finlandese "rischia" di cambiare drasticamente le dinamiche del mercato della musica digitale. Il perché è intuibile: un'offerta di musica illimitata contrapposta al classico modello del "pay-per-track" (e cioè del pagare per ogni traccia musicale scaricata) e con impegnati due colossi come Nokia e Universal, può avere un impatto sostanziale sull'evoluzione della domanda. E far cambiare in corsa le strategie di molti operatori dell'entertainment digitale.
Wells (Universal): la musica si paga con il dispositivo La sostanziale novità che porta in dote "Nokia Comes With Music", questo il nome dell'iniziativa, è quella di concedere agli utenti la possibilità di conservare per sempre i brani scaricati nel periodo di "promozione"; il che significa per certi versi tornare all'antico, ai tempi di Napster prima maniera, quando per molti "smanettoni" scattò la corsa al download non stop. Rob Wells, Senior Vice President per le attività digitali di Universal, ha invece precisato il senso dell'alleanza con Nokia anticipando ciò che succederà nell'immediato futuro. "Comes With Music – ha detto il manager in un'intervista all'agenzia Reuters - è un passo in avanti nella direzione in cui noi crediamo andrà il business nei prossimi due o tre anni. Ci stiamo muovendo verso un mondo di accessi "always on" e i consumatori avranno accesso a tutta la musica possibile pagando il prezzo del dispositivo, o quello del servizio o quella della connettività a banda larga". Basta quindi con il pagare à la carte la singola canzone o il singolo album: sui telefonini la musica si compra come "add on" di un pacchetto omnicomprensivo e d'ora in poi il binomio terminale-servizio (musicale) verrà inteso dai consumatori come un tutt'uno. Esattamente come i clienti di Apple vedono l'iPod e lo store on line iTunes. Oggi Nokia vende milioni e milioni di telefonini con avanzate capacità musicali ma solo una porzione limitata di utenti li utilizza per ascoltare canzoni scaricate legalmente sull'apparecchio tramite apposito servizio ed è questa, di fatto, la sostanziale inversione di tendenza che vuole imporre al mercato il colosso scandinavo, anche per ridimensionare sul nascere la popolarità dell'iPhone in Europa. In Universal, inoltre, si mostrano confidenti del fatto che i consumatori non "abuseranno del servizio. "Non credo – ha detto al proposito ancora Wells – che ogni utente di un nuovo cellulare Nokia scaricherà tutte le canzoni che potrà scaricare e utilizzerà il terminale per ascoltare qualsiasi tipo di musica". Regalare la musica digitale spingerà gli utenti a renderla un fenomeno realmente di massa? Molti analisti ne sembrano convinti sulla base di questa riflessione: per molti consumatori l'alternativa al comprare musica dai negozi musicali è quella di scaricarla fra tra reti libere illegali, dove le etichette discografiche non ottengono nulla. Ecco perché per le Universal della situazione è meglio scendere a certi compromessi (comunque remunerativi e nel caso dell'accordo con Nokia espresso sotto forma di forfait fisso più una percentuale sulle vendite dei cellulari che dispongono del servizio) piuttosto che rinunciare gioco forza a possibili guadagni. Ed ecco spiegato anche perché la stessa Universal ha annunciato proprio ieri un accordo con il sito di social networking Imeem per offrire a quest'ultimo la possibilità di accedere al catalogo della casa discografica per arricchire di brani musicali e video in formato digitale l'offerta di contenuti streaming rivolta ai membri della community.
Nokia chiama, Vodafone risponde Come reagiranno gli utenti mobili a tale sollecitazione nel breve termine è difficile da ipotizzare ma certo è che l'azione decisa da Nokia a braccetto con Universal - che da parte propria sta cercando (come tutte le altre grandi case discografiche del resto) una strada maestra per sopperire alle vendite in ribasso dei classci Cd – non solo mette nel mirino la supremazia di Apple nella musica digitale ma sferra anche un deciso assalto al movimento del peer-to-peer. Ed è altrettanto certo che la società finlandese è scesa in campo aprendo il primo negozio di brani musicali a fine agosto ed è convinta di aprirne altri nei mesi a venire per portare dalla sua parte i milioni di consumatori che oggi si servono dei suoi terminali. Sottraendoli ad Apple e facendo della musica sui cellulari il centro strategico dei propri interessi nell'ambito dei servizi Internet. Se Universal farà da pioniere della nuova frontiera musicale re per ciò che riguarda le major discografiche anche gli operatori di rete mobile vogliono lecitamente dire la propria. Vodafone, per esempio, ha scommesso in Inghilterra su un servizio illimitato di "mobile music" - MusicStation, che costa 52 euro al mese e permette di condividere i brani scaricati con altri utenti - sfruttando gli accordi con il provider britannico Omnifone. Forte degli accordi stipulati con le maggiori case discografiche mondiali e con alcune etichette indipendenti il sodalizio punta a rendere i suoi servizi accessibili a 100 milioni di consumatori nel mondo entro giugno 2008. La musica sui cellulari, del resto, è un boccone quanto mai appetibile e stando alla società di ricerche Understanding & Solutions rappresenta al momento circa il 13% del valore mondiale della vendita di musica registrata. Un mercato, in soldoni, che continuerà a crescere per arrivare nel 2011 a valere circa 11 miliardi di dollari a livello globale. Logico che faccia gola a tutti.
Gianni Rusconi su Il SOle 24Ore.com
"Tra solo 10 anni, ogni mezzo di comunicazione sarà digitale e interattivo" (Marc Bresseel, Microsoft). Secondo il responsabile digital advertising solutions di Microsoft, questa trasformazione riguarderà proprio tutti i mezzi: dal telefono alla televisione, dal nostro telefilm preferito alla stampa quotidiana, dai cartoni animati ai videogiochi. Tutto passerà attraverso internet e la sua tecnologia IP. E tutto, aggiungo io, sarà sempre più "tracciato" cosicché quello che vediamo, leggiamo e preferiamo, sarà facilmente intercettato e conosciuto. Quello che non era possibile con la televisione analogica, lo sarà fra poco con quella digitale, passaggio peraltro già in atto e irreversibile. Se tutti i media saranno digitali, il grosso problema, neanche a dirlo, sarà quello della privacy e della tutela dei dati personali. Chi garantirà il corretto uso (o l'anonimato) di questa enorme massa di informazioni? Ma forse questo scenario è più auspicato che reale; d'altra parte proprio Microsoft non è nuova a lanciarsi in previsioni molto drastiche. Ricordiamo tutti quando Bill Gates alcuni anni fa profetizzò il paperless office, ossia l'ufficio senza carta grazie ad internet e alla posta elettronica, per poi scoprire che con l'introduzione di questi strumenti il consumo di carta invece aumentò perché molti preferivano stampare le email o le ricerche sul web.
L'altro trend molto importante, le cui dimensioni aggiornate sono state appena fornite dall'European Interactive Advertising Association (EIAA) con la pubblicazione dello studio annuale, riguarda il comportamento degli europei sull'uso e consumo dei media esistenti.
Il primo dato sorprendente è la reale diffusione di internet: il 57% degli europei (169 milioni di persone) utilizza regolarmente la rete. Per quanto riguarda i giovani dai 16 ai 24 anni, dove l'uso regolare sale all'82%, il sorpasso di internet sulla televisione è già avvenuto: i giovani trascorrono il 10% del tempo in più su internet che guardando la televisione. Ma il gradimento della rete sale anche tra la popolazione anziana, che ha incrementato l'utilizzo regolare di internet del 12%.
Se poi andiamo a vedere quali sono le attività online preferite dagli europei, troviamo che dopo le ricerche e la posta elettronica, che superano abbondantemente l'80%, al terzo posto si colloca il social networking con un robusto 42% (in Italia il 40%). Dunque, l'attività di comunicazione attraverso le reti sociali, vera novità degli ultimi anni, conferma in pieno tutta la sua vitalità e crescente rilevanza di nuovo media pubblicitario
Mattia Camellini
Dopo il restyling del sito istituzionale, Arena presenta il rinnovato sito web dedicato ad ‘Arena H3O’, il lettore mp3 waterproof sviluppato in collaborazione con Oregon Scientific. Il web concept è basato sul claim ‘water resistant people’. I visitatori hanno la possibilità di interagire inviando foto o filmati che li ritraggano impegnati in spericolate o divertenti water action. Per premiare questa passione per l’acqua, Arena lancia anche un concorso, online fino al 29 febbraio 2008, i cui premi sono costituiti da un viaggio alle Maldive per due persone e due videocamere digitali waterproof by Oregon Scientific. Informazioni e regolamento completo del concorso sul sito http://www.arenah3o.it/.
Via Pubblicità Italia
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