Immagine
  mymarketing.it: l'isola nell'oceano del marketing... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico : Internet (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 

Nello scenario delle nuove professioni il digitale ha sicuramente un ruolo importante e ricco di sfaccettature, tanto che ancora oggi è piuttosto difficile classificare ruoli e competenze, in molti casi davvero specialistiche ma non per questo meno utili.

Il continuo aumento della complessità e la velocità dei cambiamenti dal canto loro non aiutano certo a mettere facilmente dei punti fermi, rassicuranti e sempre uguali a se stessi.

Digital World

In più, la content curation e i filtri più o meno automatici che gli strumenti online offrono permettono un’esperienza sempre più su misura di fruizione dei contenuti che però, talvolta, rischia di rendere ciechi rispetto all’insieme.

Questa apparente frammentazione nasconde tuttavia un’opportunità straordinaria per delle persone che non sono né imprenditori che creano nuove startup né specialisti di settore che conoscono ogni piega di uno specifico ambito: quella di poter cogliere i fenomeni emergenti e collegarli in un unico disegno.

Il social ne è un esempio piuttosto emblematico: cambiano infatti i player ma per chi ha saputo impostare una strategia in cui questi strumenti sono solo una parte di un mondo di contenuti e di idee più vasto e sotto il proprio pieno controllo questo fatto non è che un dettaglio.

Ancora di più tali considerazioni valgono per il mobile, una tecnologia che sta diventando la chiave per collegare il mondo fisico a quello virtuale e viceversa, fino a giungere a punte davvero spinte come nel caso del so.lo.mo.
Il valore attribuito a tante startup del settore (tra cui l’Italiana Glancee) deriva proprio dal loro prestarsi a numerosi scopi che il marketer può inventare a partire dalla propria strategia di insieme.

Il big data infine è un altro degli esempi che si possono fare per evidenziare come da una quantità enorme e caotica di dati si possa generare una visione di insieme che costituisce un vero vantaggio competitivo.
Bene lo hanno capito i big della rete come Facebook, Microsoft, Apple, Amazon e tanti altri che stanno costruendo un’offerta a 360 gradi fatta di hardware, software, contenuti e esperienze.

Bisogna però sapere cogliere i trend e capire come collegare fra loro tanti mezzi che, presi singolarmente, hanno in fondo un valore relativo e soggetto alle mode.
Chi invece riesce a capire come tessere una tela con tutte le opportunità che gli capitano davanti, con una mente aperta e con le competenze giuste può davvero cambiare l’azienda, le sue sorti e la sua organizzazione.

Il web non era (ed è) fatto di link? Ecco, anche l’ecosistema digitale alla fine non è altro che qualcosa che innerva il business e la società e che chiede di essere sfruttato e capito, senza essere schiavi della tecnologia del singolo momento.

Voi che cosa ne pensate? Quali sono le vostre sensazioni in materia?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

 
Di Gianluigi Zarantonello (del 02/10/2012 @ 08:00:00, in Internet, linkato 2021 volte)

Eccoci qui, la pausa estiva è finita da tempo ormai ma come sempre il lavoro è ripartito a grande velocità e ha assorbito tutto il tempo, non senza darmi però occasioni di raccogliere spunti, come per questo post.

Si tratta come sempre di cultura e organizzazione.
Ho l’impressione infatti che ancora oggi in Italia le persone che si occupano di marketing temano in qualche modo la tecnologia, nel senso che non vogliono entrarci in dettaglio pensando di non capirla e che sia “roba da informatici”.
Non parlo in questo solo di un’eventuale vecchia guardia (l’intelligenza per altro non ha età) ma anche delle nuove leve.
Nel resto del mondo si va affermando invece una figura di chief marketing technologist che ha ancora contorni un po’ sfumati ma i cui numeri sembrano essere di tutto rispetto.

Marketing Technology Landscape Supergraphic (2012)

Qual è il punto? Il marketing digitale non solo è sempre più pervasivo ma è anche dannatamente complesso e interconnesso con tutti gli aspetti di business: troppo tecnico per il marketer che rifiuta di scendere in profondità e troppo ampio per chi lo guardi da una prospettiva It tradizionale.
Ovunque questa percezione dell’importanza delle nuove tecnologie sta portando il marketing a diventare il principale ente aziendale che spende in software e in una miriade di strumenti, non sempre in modo coordinato con le funzioni “informatiche”.

Per non disperdere però questi investimenti e, soprattutto, le enormi potenzialità date dalla web analytics, dal socialytics di cui ho parlato da IDC delle settimana scorsa e del big data, occorre una serie di professionalità nuove, in grado di capire in profondità e con strategia tutto questo.
C’è chi può permettersi di prendere queste risorse dal mercato, come WalmartLabs, ma anche al di là della figura del chief marketing technologist ritengo che le persone che lavorano del marketing debbano superare la loro diffidenza verso i nuovi strumenti.
La sola lettura degli analytics ricavabili da un sito web aziendale per esempio è una fonte enorme di dati, ma quanti sanno che esiste questa possibilità? E i social? E l’integrazione fra gli strumenti del digital e l’offline? Chi ha una visione di insieme integrata con tutti gli altri strumenti del business?

Infine per il marketer si tratta di una questione di sopravvivenza: anche le figure di estrazione tecnica si stanno avvicinando al business e in questo processo di convergenza chi saprà adattarsi meglio alle nuove sfide rivestirà i ruoli chiave di domani.

Voi che ne dite?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

 
Di Gianluigi Zarantonello (del 25/09/2012 @ 08:00:00, in Internet, linkato 2318 volte)

Il digitale ha spesso il curioso effetto di defocalizzare le persone e le aziende dagli aspetti più fondamentali per dirottare l’attenzione sulle cose marginali.
A parte tante casistiche quotidiane, un esempio è sicuramente la questione dell’ acquisto di finti fan o follower sui social media che tanto clamore ha suscitato sui giornali nelle settimane scorse.

Dunque, dopo le varie ed eventuali che ho letto in questi giorni, sento il bisogno di rinverdire una delle distinzioni più importanti del panorama dei media digitali, ben poco chiara alle aziende: owned media, paid media e earned media.
Ne ho parlato non molto tempo fa: esistono degli strumenti di cui abbiamo il controllo perché nostri (sito, database clienti) altri per cui paghiamo la visibilità (pubblicità) e altri su cui ci dobbiamo conquistare l’attenzione e lo spazio (social media).

Al crescere della visibilità naturalmente decresce la possibilità del controllo e questo pone un dilemma a chi ha capito la differenza: meglio reinventare in casa strumenti già esistenti o consegnare ad altri i propri clienti?
Il tema c’è ma può essere affrontato serenamente se costruiamo la nostra presenza digitale dalle basi e non dalla fine: partire infatti dagli earned media equivale a inaugurare un ristorante senza metterci prima la cucina, cosa paradossale ma assai frequente, ahimè, quando il focus non è più il business offline.

Per essere più efficace proverò dunque a spiegare come andrebbe gestito il nostro ecosistema digitale con l’aiuto di Brian Solis e del modello che lui introduce in un suo recente articolo: the brandsphere (immagine sotto).

Fonte: Brian Solis

Ai tre tipi di media che ho già citato Solis aggiunge qui altre due casistiche:

A) Promoted: spazi promozionali ma non puramente di advertising nel social (es. Twitter’s Promoted products e Facebook’s Sponsored Stories)
B) Shared: piattaforme di co-operazione e co-creazione tra clienti e brand (es. Dell IdeaStorm e Starbuck MyStarbucksIdea)

In tutti i livelli Brian Solis vede però come punto di partenza il brand come creatore di storie e i clienti e i contributori come storytellers che raccontano, diffondono e arricchiscono quanto inizialmente messo a disposizione.
Questo significa che se non c’è un punto di partenza, al centro del disegno, non c’è nemmeno la sfera dell’ecosistema del brand.
Gestire dunque i propri asset digitali in modo corretto e strategico è la chiave per poi operare con successo nel complesso mondo digitale e multicanale che oggi dobbiamo affrontare.

Senza entrare in grandi dissertazioni filosofiche vi sarà chiaro allora come acquistare un certo numero di sconosciuti (e normalmente) inesistenti profili sui social non sia un grande veicolo di successo, dato che non vi serviranno a nulla, se non forse a dire al vostro capo che siete bravi su questo canale visto che avete già acquisito tanti fan. E in quel caso spero per il vostro bene, anche se non per quello dell’azienda, che lui non sia competente in materia…

Se invece vi state rendendo conto di cosa va fatto davvero, intanto costruite un buon sito, un database di clienti, dei validi contenuti e un piano di webmarketing e, dopo, leggetevi anche questo post sul Social Media’s Critical Path: Relevance, Resonance e Significance a quello punto vi potranno essere termini comprensibili.

So che sembro un po’ saccente ma trovo che questo punto debba essere ben chiaro, specie a chi si occupa di strategia digitale, perché la mancanza di questi concetti è alla base dell’approccio dei tanti presunti esperti che popolano lo scenario italiano e non solo. E voi che ne dite? Quanto è chiaro tutto ciò ai vostri capi e colleghi?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

 
Di Altri Autori (del 30/08/2012 @ 07:48:55, in Internet, linkato 2278 volte)

Nielsen ha appena pubblicato uno studio su “Come la connettività influenza lo shopping globale“. I risultati sono piuttosto interessanti e di sicuro rilievo, data l’importanza assunta oggi nella vita di molti dall’uso costante dei dispositivi mobili connessi al Web.

Il livello di coinvolgimento negli acquirenti online dipende molto, secondo Nielsen, dal tipo di prodotti che si acquistano ma non mancano sorprese riguardo alle categorie di prodotto.

In particolare, desta sorpresa la crescita di acquisti per beni normalmente “problematici”, come quelli alimentari di largo consumo, spesso in secondo piano negli acquisti per i problemi di facile deperibilità. L’incidenza della connettività è più forte oggi proprio nell’e-commerce legato ai prodotti alimentari.

In ben 56 nazioni al mondo, secondo Nielsen, si riscontra un effetto virtuoso sulla vendita di prodotti “freschi” legato alla maggiore connettività. Più di un quarto degli intervistati (26%), ha dichiarato di aver programmato di acquistare cibi e bevande attraverso device connessi alla Rete, negli ultimi 3 o 6 mesi. Un salto del 18% in più rispetto al 2010, e una crescita nelle intenzioni di acquisto online di alimenti e bevande, pari al 44% in due anni. Così come sono saliti i valori relativi all’acquisto di prodotti di cosmesi via internet, passati dal 22%, a più del 25% rispetto all’ultima rilevazione.

Su questa rilevazione del 2012 si sente anche l’incidenza dei nuovi device come smartphone e tablet, che vanno sempre più rapidamente a sostituire altre tipologie di dispositivi dotati di minori opzioni per gli utenti.

Quest’anno, infatti, Nielsen ha rilevato che nel mondo una persona su cinque prevede di acquistare e-book, giornali o abbonamenti a riviste in formato digitale. Ciò mentre è calato dal 44% del 2010 all’attuale 33%, il mercato degli abbonamenti alle riviste e la vendita di libri in formato cartaceo.

Ma la lista delle categorie che hanno subito un incremento, uno stimolo all’acquisto, grazie alla maggiore connettività sono numerosissime: dai videogiochi (+18%), all’hardware per computer (+6%); dai biglietti per spettacoli e intrattenimento (+10%), a video e musica saliti di un più 5%; fino agli accessori per moto e auto che registrano un più 4%. In fondo alla graduatoria un +1% per abbigliamento, accessori, scarpe e gioielli; che riscontrano però già un tasso elevato nelle precedenti rilevazioni.

In fine, è importante anche sottolineare che, secondo i dati raccolti da Nielsen, il 46% degli intervistati ha usato i social network per informarsi e orientarsi negli acquisti online. Inoltre, è aumentato anche il numero di coloro che dichiarano di acquistare frequentemente sugli e-store (il 37% degli intervistati).

Nielsen ha raccolto i dati principali della sua rilevazione sulle intenzioni di acquisto, in un’infografica riportata qui di seguito, e la ricerca completa è disponibile in download.

Via Tech Economy

 
Di Altri Autori (del 31/07/2012 @ 07:14:26, in Internet, linkato 2521 volte)

Yunait presenta un’indagine secondo cui, sui siti di social shopping, la domanda di coupon relativi a viaggi e turismo da parte degli utenti è di gran lunga superiore a quella delle altre categorie.

Dall’analisi di Yunait, che offre sul proprio sito i coupon di decine di player del settore, emerge chiaramente che la categoria più ricercata e più cliccata sui siti di social shopping è quella relativa a Viaggi e Turismo, seguita a distanza da Ristoranti, Telefonia, Computer e Tablet, Contenuti Multimediali, Accessori per la Casa e Trattamenti di Bellezza.

Analizzando il comportamento di navigazione degli utenti di Yunait tra le migliaia di deal acquistabili ogni mese sui siti partner, quasi la metà delle attività svolte (45%) riguarda la ricerca di coupon correlati al turismo. Tuttavia, a dispetto di volumi di ricerca così elevati, il numero di offerte relative a Viaggi e Turismo rappresenta solo il 10% del totale delle offerte disponibili, a dimostrazione di una domanda molto più elevata dell’offerta.

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 26/07/2012 @ 07:33:03, in Internet, linkato 2345 volte)

Sono ormai 24 milioni gli italiani che guardano video online. L’84% della popolazione internet del Belpaese, secondo quanto riferisce un’indagine di comScore e Demoskopea svolta a maggio, è frequentatrice di portali web dedicati a film e video.

Tra questi, il 90% naviga su YouTube, di gran lunga il sito numero uno nel settore, anche grazie ai contenuti ufficiali forniti da giornali, telegiornali, canali tv pubblici e privati, case discografiche e di produzione.

Tra i canali italiani partner di YouTube, è la Rai a generare il più alto volume di traffico, con 3,2 milioni di spettatori unici mensili.

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 19/07/2012 @ 07:54:36, in Internet, linkato 2221 volte)

Internet, come è noto, può essere una miniera di informazioni per gli utenti che cercano sul Web le risposte alle loro domande o le ultime notizie di cronaca, ma purtroppo non è tutto oro quello che luccica.

Lo sanno bene i 1900 cittadini statunitensi intervistati per uno studio redatto da Harris Interactive, che si dichiarano in maggior parte diffidenti riguardo a quanto viene pubblicato online.

Ben il 98% degli utenti interpellati nel sondaggio dichiara di dare scarsa fiducia alle informazioni che trovano sulla Rete, e il 94% di questi afferma che “si possono determinare spiacevoli inconvenienti ed errori professionali gravi a causa dell’utilizzo di informazioni inesatte prese da Internet”.

La  principale motivazione che causa distorsioni nella realtà che si vuole ricercare online è frutto della troppa pubblicità, indicata dal 59% del campione, a cui segue nella lista dei problemi più grandi la mancanza di aggiornamento nei dati pubblicati, con il 56% delle preferenze, e le informazioni auto-promozionali, che vengono riscontrate nel 53% dei casi.

Il 45% degli utenti dichiarano di prestare molta attenzione quando navigano su forum che non conoscono, mantenendo alta la diffidenza sui contenuti pubblicati all’interno delle loro pagine.

Tra il 94% di quelli che temono risultati spiacevoli dall’utilizzo di informazioni errate, la preoccupazione principale è rappresentata dalla possibilità di aver sprecato il proprio tempo (67%), seguita da quella di essere colpiti da un virus informatico (63%), perdere i propri soldi e rischiare frodi telematiche (51%) e danneggiare la loro credibilità e reputazione (36%).

Via Tech Economy

 
Di Altri Autori (del 03/07/2012 @ 07:35:39, in Internet, linkato 2494 volte)

Le compagnie internet e gli addetti marketing bramano i dati dei navigatori per attirare investimenti pubblicitari e non solo, ma devono vincere la resistenza dei consumatori, che ancora non si fidano totalmente delle aziende e del trattamento riservato alle informazioni custodite dai siti.

Secondo una ricerca condotta da Econsultancy e Adobe, il 38% degli internauti americani non è convinto delle norme sulla privacy adottate dalle compagnie, mentre il 15% è totalmente contrario a rilasciare dati personali ai siti web.

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 25/06/2012 @ 07:19:07, in Internet, linkato 2521 volte)

Italiani affezionati al buon, vecchio, caro pc desktop. Secondo un sondaggio condotto da Msn su oltre 10.500 utenti in Europa e Sud Africa sull’utilizzo della cloud non in ambito aziendale ma personale, gli italiani risultano poco inclini al collegamento a un servizio sulla nuvola da dispositivi diversi.

Secondo la ricerca, solo il 33% degli italiani usa il servizio da dispositivi diversi, mentre in Ungheria, per esempio, la percentuale sale al 77%. Gli italiani non riescono a schiodarsi dalla scrivania, l’83% usa la cloud da pc contro un 25% di media sul campione di interviste. Gli utenti degli altri paesi preferiscono collegarsi dal laptop (54% contro il 16%), o dallo smartphone (37% contro il 19%).

Lo scarso utilizzo sembra derivare da una scarsa conoscenza delle potenzialità del servizio, mentre non sembra esserci una paura relativa alla privacy: solo il 14% degli italiani pensa che l’azienda che offre il servizio possa ficcanasare sui documenti mentre gli ungheresi e i finlandesi, per esempio, sono molto più preoccupati in merito. Insomma, la consapevolezza dei rischi esiste se si conosce e si usa il servizio.

Via Quo Media

 

Ieri l’Osservatorio sull’e-commerce di e-Bay.it, ha pubblicato una panoramica sui consumi on-line degli italiani. È sicuramente uno specchio efficace sulle abitudini di consumo nel nostro Paese: basti pensare che sulla piattaforma di acquisti on-line passano più di 8 milioni di visitatori al mese, e la ricerca ha tenuto conto di tutte le categorie merceologiche di e-Bay.it (le quali sono più di 6.700).

Emergono dati sui trend nazionali, ma anche le preferenze regione per regione, su tutti  gli acquisti avvenuti nel 2011. Al primo posto si conferma la categoria “Consumer tech”, (già al primo posto nel rapporto dell’anno scorso), dove la fanno da padrone cellulari, smartphone e  relativi accessori. Seguono nei trend d’acquisto “Casa, arredamento e bricolage” e al terzo posto, la categoria “Abbigliamento e accessori”, confermando anche qui le tendenze dell’anno precedente.

Tendenze regionali e prevalenza femminile

Tendenze di acquisti al femminile riguardano anche le regioni del Friuli Venezia Giulia, della Liguria e del Piemonte. Le prime due si concentrano sull’abbigliamento, mentre in Piemonte, domina l’interesse per il decoupage (tanto da riguardare più del 50% degli acquisti complessivi). Tutti questi dati segnalano dunque l’esistenza, a livello nazionale, di una fetta molto ampia di e-commerce retto dagli acquisti delle donne on-line. Se si confrontano i dati regionali con la media nazionale, emergono ulteriori peculiarità: la Lombardia ad esempio, è al primo posto tra le regioni d’Italia sia per numero di acquisti che per volume di spesa. I lombardi inoltre, comprano soprattutto elettrodomestici, come lavastoviglie e frullatori (il 65% dei frullatori venduti in Italia è stato acquistato dai lombardi). Mentre nel Lazio, seconda regione per numero d’acquisti, si spende di più per quadri per la casa, tailleur e in generale abiti da donna.

Emergono segmenti di vendita importanti e ben definiti, anche in relazione alle singole regioni: ad esempio i prodotti per il fitness e lo sport riguardano trasversalmente Sicilia, Trentino Alto Adige e Marche. Più legati  invece all’automobile, sono gli acquisti in Veneto e in Campania.

Ultimo esempio di settore ben delineato secondo le statistiche di e-Bay.it, è rappresentato dalla regione Puglia: che da sola acquista il 67% rispetto alla media nazionale dei semi per fiori e piante venduti su e-Bay.

Acquisti in mobilità con tablet e smartphone

Le tendenze o le curiosità in merito agli acquisti degli italiani on-line potrebbero continuare a lungo, ma ciò che è più interessante invece è la modalità degli acquisti. Infatti, la tendenza degli italiani all’acquisto attraverso smartphone e apparecchi mobile, è sempre più diffusa: tanto da confermare le previsioni di e-Bay. Ogni 34 secondi sul suo portale avviene una transazione via mobile e, nel 2011 il 10% degli acquisti è avvenuto tramite dispositivo mobile, generando un volume d’affari di 5 miliardi di euro. Le proiezioni per il 2012 parlano addirittura di 8 miliardi di euro, e ogni settimana viene anche caricato 1milione di annunci via dispositivo mobile.

L’e-commerce su e-Bay offre opportunità per negozi e PMI?

La domanda di molti, guardando a tendenze d’acquisto così trasversali rispetto a qualsiasi categoria merceologica, è se ciò metta in difficoltà le piccole attività e imprese italiane.

In realtà, la categoria che rispetto al 2010 ha registrato la maggior crescita su e-Bay è quella di “Commercio e industria”, che raggruppa le vendite di forniture per ufficio, cancelleria, attrezzistica, e più in generale macchinari o strumenti di lavoro. Le PMI iniziano dunque ad usare e-Bay per abbattere i costi su prodotti come fotocopiatrici, scanner, espositori e addirittura arredamenti per le vetrine; questo permette loro di evitare tagli di personale o risparmi sulla qualità di prodotto.

Ma anche i piccoli esercizi commerciali potrebbero trovare spazio su e-Bay, inserendosi con un “negozio virtuale” nel vasto flusso di clienti. Basti pensare che solo nel 2011 sono stati acquistati: 379mila cellulari, 215mila paia di scarpe da donna, e 110mila piccoli elettrodomestici. Numeri e tendenze d’acquisto che, se intercettati dai venditori, possono rappresentare una piccola fortuna nel proprio segmento di clientela, rafforzato ancor più dagli acquisti da dispositivo mobile.

Considerando la sempre maggiore espansione dell’ e-commerce in Italia, e che i “negozi” su e-Bay nel 2011 erano circa 18mila. Tutto ciò spiega anche perché e-Bay stia puntando sempre più sul passaggio dal sistema di aste on-line a quello di pura piattaforma di e-commerce. Confortare questa scelta ci sarebbero i dati vendita, secondo i quali oramai il 90% degli acquisti riguarda prodotti nuovi a prezzi fissi (attraverso il tasto “compralo subito”).

Ovviamente uno store on-line per la propria attività commerciale, richiede sempre una buona conoscenza dei sistemi di introito e visibilità della piattaforma e delle sue dinamiche di feedback, per non incappare in svantaggi commerciali dei quali non si è debitamente tenuto conto.

“Top 10″ delle regioni per acquisti su eBay:

  • Lombardia
  • Lazio
  • Piemonte
  • Veneto
  • Toscana
  • Sicilia
  • Emilia Romagna
  • Campania
  • Puglia
  • Liguria.


Via Tech Economy

 
Ci sono 3143 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




23/11/2024 @ 10:42:18
script eseguito in 171 ms