Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sprite (gruppo Coca-Cola) sta lavorando su un packaging estremamente innovativo.
Si tratta, in sostanza di una bottiglia che, quando si apre fa scattare (credo) una reazione chimica che genera un intenso freddo (senza però contaminare il contenuto) che permette di godersi una Sprite bella gelata, come piace ai giovani americani.
Il nuovo drink si chiamerà Sprite Super Chilled e potrebbe esser lanciata in Gran Bretagna verso l'anno prossimo.
Se il prodotto funzionerà, il packaging potrebbe venir esteso agli altri prodotti della casa di Atlanta.
Quella della diversificazione funzionale dei contenitori sembra essere un'area di sviluppo promettente per i brand - quindi ritengo che nel prossimo futuro potremmo vederne delle belle... sempre che si riescano a far assorbire i costi al consumer...
Lo Zune - che, come molti avranno comprensibilmente dimenticato, è il lettore di MP3 di Microsoft che avrebbe dovuto fare concorrenza all'iPod - riprova a catturare l'attenzione del pubblico (e il suo portafoglio).
Nella speranza di riuscire a conseguire almeno una piccola frazione di quota di un mercato dominato da Apple, MS ha deciso di abbandonare la campagna sviluppata dall'agenzia 72andSunny, centrata sul tema "Welcome to the social".
Al posto, evidentemente con l'obettivo di essere più exciting e combattere la ventata di novità che periodicamente Apple introduce sul mercato, tenendo la marca iPod fresca e appealing... beh, MS ha deciso di incaricare McCann e di lanciare una nuova comunicazione sul tema "You make it you".
Ovvero... che puoi personalizzare il tuo Zune? In modo che ti somigli? Oh.
Guardo il mio iPod touch comprato da pochi giorni. Penso alla nuova campagna di MS. Sbadiglio.
Btw, è il quarto ipod che compro, dal suo lancio (2 dei suoi predecessori funzionano acora bene, uno me l'hanno rubato).
Evidentemente un po' sono scemo io, un po' Apple è brava a farmi ricomprare il prodotto, tenendomi "eccitato" grazie a delle novità per me significative, come il browser che si collega via WiFi... ma purtroppo ancora non è il PDA che vorrei che fosse.
Nel frattempo, anche trainato proprio dall'iPod, il mercato di Apple nei computer continua lento ma inesorabile a salire.
Btw, ho installato un po' di giorni fa la nuova release del OSX mac - ovvero Leopard. Vale i suoi soldi, non ne varrebbe di più, ma già solo avere il sistema di backup automatico più semplice, intuitivo e umano che abbia mai visto... da solo giustifica la spesa.
Le altre novità.. sì, più o meno.
Servono in fondo a tenere Mac OS quei tre o quattro anni davanti a Vista (differenza principale: Vista serve a far vendere nuovi computer, perchè richiede prestazioni non da poco dal PC; quindi se volete Vista molto probabile dobbiate buttare via la fedele macchina che ancora va bene. Leopard invece si accontenta e si puo' installare con macchine non proprio nuovissime).
Insomma, tornando allo Zune, MS ha qualche problema (serio) ad essere exciting.
Devo però dire che pur essendo come si è capito un fedele della mela e non risparmiando critiche a MS... beh, Microsoft è stato il cliente con cui ho lavorato meglio (in McCann gestivo quel cliente per l'advertising), quello più corretto e tutto sommato piacevole con cui ho lavorato. Un cliente che ancora adesso rispetto. Di cui non condivido molte cose ma che rispetto.
Anni prima, in BBDO, avevo gestito (per 7 anni) il cliente Apple. E ho capito perchè, all'epoca, si definiva Apple "il prodotto che ami dell'azienda che odi".
Senza dubbio fu quella l'azienda con cui ho lavorato peggio, la più sgradevole etc etc.
Immagino però, per onestà intellettuale, che nel frattempo sia cambiata in meglio...
Per approfondimenti sulla campagna di Zune... LINK
Secondo quanto riportato da Marketing Week, la strategia di Apple per l'iPhone sarebbe stata messa in crisi dalle decisioni di alcuni governi europei.
In breve la faccenda e' la seguente: a Apple non interessa vendere il prodotto ma il pack prodotto/servizio.
Per cui come sappiamo, l'iPhone viene venduto bloccato, non si puo' metterci dentro la SIM dell'operatore che vogliamo noi.
Si deve comprare un piano tariffario apposta per l'iPhone (ovvero iPhone+ piano, non separabili) e Apple insomma becca i soldi ogni mese anche dall'operatore telefonico con cui, paese per paese, raggiunge accordi esclusivi...in sostanza spostando (come ne caso del Blackberry e a tendere di Nokia e Motorola) il potere e la generazione di revenue dall'operatore telefonico al produttore del device.
Overo non paghi l'operatore prendendo un telefonino qualsiasi per usare i servizi, ma scegli il telefonino, ne usi e paghi gli specifici servizi e by the way, paghi anche l'operatore, che e' meno importante del telefono...
Ora, in Germania Apple e' stata obbligata all'unlocking del proprio telefono, dopo l'azione di Vodafone che ha sostenuto che quel tipo di accordo con Deutsche Telekom violava la libera concorrenza.
In Francia il lancio e' stato rimandato per via dei limiti posti dalle leggi a protezione dei consumatori.
Se altre nazioni seguiranno questa strada e imporranno una "liberalizzazione" dell'iPhone, il modello di business studiato da Apple non funzionerebbe piu', costringendo l'azienda a ripensare profondamente le sue macrostrategie.
Di conseguenza Apple starebbe rallentando / insabbiando il lancio del prodotto in una serie di paesi in attesa di vederci piu' chiaro e di capire come ridefinire il proprio modello di business.
Si potrebbero dunque leggere in quest'ottica le voci che girano, che legherebbero il rallentamento dei lanci dell'iPhone a problemi di batteria.
Si dice infatti che (giustamente) per avere davvero successo nei paesei europei, il prodotto dovrebbe poter collegarsi ai network telefonici 3G, la larga banda mobile.
E che adesso l'iPhone non lo fa (vero) e che ci vorra' del tempo perche' si trovi la soluzione: la batteria dell'iPhone durerebbe infatti troppo poco nelle prime versioni 3G.
Potrebbe essere una buona scusa per salvare la faccia mentre si decide come riconfigurare il processo di generazione di montagne di bigliettoni da 50 euro...
Scomparsi. Ben 1,7 milioni di iPhone su 3,7 venduti nella seconda metà del 2007. Ma non sono stati rubati. Invece, sono stati regolarmente comprati, secondo gli analisti che hanno fatto le pulci ai conti di Apple, l'azienda californiana famosa per i suoi Mac e iPod, ma non sono mai stati attivati.
Secondo alcuni analisti, è questa debacle il motivo per il quale il titolo di Apple ha continuato a perdere in Borsa dai massimi del 2007 (aveva raggiunto quota 200 dollari) arrivando al minimo di 130 dollari, cioè -34%, ben al di sotto della caduta del 13% dell'indice Nasdaq, dove la rappresentanza di titoli hi-tech è molto forte. Ma c'è anche chi sostiene, come Shebly Seytafi, analista di Caris & Co, che le vere preoccupazioni su Apple sono per un rallentamento delle vendite e quindi di un futuro rallentamento della produzione (effettuata in Estremo Oriente). Gli iPhone "mancanti", secondo questa tesi, giacerebbero per la maggior parte invenduti negli scaffali delle catene retail (quella di Apple stessa e quella di At&T, il carrier statunitense che vende in esclusiva per cinque anni l'apparecchio). Ma un'altra tesi, altrettanto inquietante visto l'imminente arrivo dell'apparecchio anche in Italia dopo che in Francia, Germania e Gran Bretagna è già commercializzato con un contratto in esclusiva, è che in realtà i telefoni non siano negli scaffali ma nelle tasche dei consumatori. Che li hanno sbloccati svincolandoli, grazie a software non completamente legali disponibili su Internet, dall'esclusiva con gli operatori. La cifra, secondo Richard Doherty, analista di Envisioneering Group, sarebbe compresa tra 800 mila pezzi e un milione. Più del 25%.
Il danno è sostanziale, perché Apple continua a percepire una percentuale mensile su ogni telefono venduto dagli operatori e lo sblocco illegale porta via centinaia di milioni di dollari di fatturato all'azienda. Senza contare che i numeri previsti da Apple, cioè 10 milioni di pezzi venduti entro la fine del 2008, che dodici mesi fa erano stati considerati dagli osservatori come estremamente conservativi, oggi appaiono sempre meno probabili. Il titolo in Borsa, di conseguenza, soffre della opportunità che pare sfumare dalle mani dell'azienda. A tal punto che lo stesso Steve Jobs, il fondatore e Ceo dell'azienda, avrebbe inviato secondi indiscrezioni una email a tutti i dipendenti per rassicurarli sul buon andamento del business di Apple e sulle "numerose novità in arrivo nei prossimi mesi". Una mossa per rassicurare i dipendenti ma soprattutto gli azionisti, visto l'alto numero di stock options che vengono distribuite tra gli impiegati: una ulteriore fuga dal titolo Apple avrebbe come unico effetto quello di abbassarne ancora di più il valore.
Di Antonio Dini su Il Sole 24 ORE
L'attesa è (quasi) finita: l'iPhone, il cellulare della Apple che secondo gli analisti di settore ha cambiato per sempre faccia agli smartphone sarà in vendita nel Bel Paese in estate nella nuova versione 3G, quella in grado di operare sulle reti Umts per l'accesso ad alta velocità a Internet. La conferma è arrivata stamattina con un doppio annuncio firmato Telecom Italia e Vodafone, i due primi gestori che hanno firmato il contratto di distribuzione per l'Italia con la società californiana. In casa Tim una breve nota ha ufficializzato l'accordo confermando la disponibilità dell'iPhone "entro l'anno", senza fornire alcuna indicazione circa tempistiche di rilascio, prezzi e modelli. In un altrettanto scarno comunicato Vodafone ha reso noto che inizierà a vendere (sempre entro la fine del 2008 e solo per essere utilizzato sulla propria rete) l'iPhone in dieci Paesi in tutto in mondo, e cioè Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sudafrica e Turchia. I due giganti della telefonia mobile si sono quindi mossi in simbiosi per annunciare quanto si sapeva da tempo – anche se il botto di Vodafone non era così scontato – e sebbene non ci siano conferme che quello che arriverà nei negozi prossimamente sarà il nuovo iPhone tutto lascia pensare che si tratti proprio della tanto attesa versione 3G. Da entrambe le compagnie, come da copione, è arrivato il classico "no comment" circa i dettagli dell'annuncio e l'unica indiscrezione filtrata riguarda la disponibilità, che potrebbe essere anticipata alla fine di giugno.
Dando quindi per scontato che l'iPhone marchiato Tim e Vodafone sarà in grado di operare sulle reti di nuova generazione, la curiosità di addetti ai lavori e popolo della Mela è ora focalizzata sulla natura dei modelli che sbarcheranno in Italia. Le ipotesi sono varie e spaziano dalla capacità di memoria (da 8 e 16 Gbyte?) ai colori (il bianco dei Mac oltre al classico nero? Quel che sembra certo è che, a differenza degli Stati Uniti e dei Paesi in cui l'iPhone è venduto, in Italia Apple dovrebbe rinunciare al modello di "revenue sharing". I ricavi generati dai servizi offerti dagli operatori non sarebbero infatti più una prerogativa del modello di business che Steve Jobs ha saputo imporre alle varie At&T, O2, Orange e T-Mobile ma non è ancora chiaro se gli operatori italiani bloccheranno la Sim sui telefoni Apple (per un massimo di nove mesi) per evitare la "migrazione" immediata dei clienti verso altri gestori o venderanno il terminale in versione "unlocked", e cioè senza vincoli contrattuali di alcun genere. Quest'ultima sembra l'ipotesi più probabile anche per un motivo molto concreto: tramite semplici "alchimie" software gli iPhone si possono comunque sbloccare (hanno subito questa sorte circa un quarto dei cellulari Apple venduti negli Usa) e il mercato italiano, che vanta una penetrazione dei telefonini del 140%, difficilmente accetterebbe di pagare un sovrapprezzo sostanzioso per utilizzare "forzatamente" servizi non desiderati. Che l'iPhone in Italia verrà venduto esclusivamente per abbonamento o sarà utilizzabile anche con una semplice scheda pre-pagata non è comunque dato a sapersi oggi.
di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM
Sul mercato statunitense le vendite di hardware e software di videogame in aprile sono aumentate del 47% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente: ai primi posti della classifica dei più venduti ci sono la console Wii di Nintendo e il videogioco "Grand Theft Auto 4", di Take-Two Interactive Software. Il successo del gioco avrebbe messo pesantemente in crisi il primato detenuto da tempo dalla console Xbox360 di Microsoft e dalla PS3 di Sony.
Secondo i dati forniti dalla società di ricerche di mercato Npd, ad aprile i consumatori statunitensi hanno comprato 188.000 Xbox 360 e 187.000 PS3; le vendite a marzo ammontavano rispettivamente a 262.000 e 257.000 esemplari. "Grand Theft Auto 4" è uscito negli Usa il 29 aprile e ha venduto quasi 2,9 milioni di copie solo nei primi cinque giorni.
“E' una sorpresa non vedere un aumento delle vendite di Xbox 360 e PS3 dopo l'uscita di GTA IV” ha spiegato l'analista Anita Frazier di Npd. “Comunque, siccome il gioco è stato in commercio solo 5 giorni nel periodo analizzato, le vendite potrebbero salire in maggio”.
Via Quo Media
Tutti i siti Apple mondiali presentano il nuovo Iphone 2.0. Vediamo quali sono le concrete novità, e scopriamo il cellulare più avanzato in commercio che mantiene tutte le promesse che circolavano negli ultimi giorni.
Steve Jobs aveva scherzato con il primo Iphone. Il prodotto presentato ieri sera alla convention degli sviluppatori Apple è un prodotto di altissimo livello allo stato dell'arte, L'Iphone che conoscevate fino ad oggi è superato.
Volevate la rete 3g ad alta velocità? eccola. Volevate il Gps integrato? eccolo, anzi l'A-Gps che utilizza anche le informazioni dalle celle dei cellulari e degli hot spot wi-fi per dare la posizione all'interno degli edifici. Ma c'è anche molto di più. Perché Iphone integra le funzionalità delle aziende partner e sviluppa applicativi innovativi che cambiano radicalmente il modo di usare il telefono.
Ad esempio. Insieme a colleghi o ad amici potete segnalare dove siete e quindi vedere se c'è qualcuno che conoscete nelle vicinanze. Si possono utilizzare in modo integrate le potenti funzioni di Google maps e cercare luoghi, esercizi commerciali nelle vicinanze o tracciare il proprio percorso. La posta è diventata velocissima e di semplice gestione. La fotocamera è rimasta a 2 megapixel e questo è un peccato, però c'e' il supporto geotaging che permette di collegare all'immagine le coordinate geografiche e di condividerle su una mappa. C'è il supporto per Office e Iwork. Prossimamente il servizio Mobile-me permetterà di sincronizzare con un sistema simile a .Mac tutti i contatti, appuntamenti e avere il push mail anche con il supporto di Microsoft Exchange ActiveSync. Impressionante la demo della navigazione web e centinaia i widget già pronti.
La commercializzazione in Italia parte l'11 luglio. Il prezzo non è ancora stato stabilito, ma anche su questo c'è una sorpresa: il modello con 8 GB di memoria costa negli Usa 199 dollari e quello da 16 GB 299 dollari. Disponibile in nero e in bianco.
Via Quo Media
Il modello RAZR V3 di Motorola è stato a lungo uno dei cellulari più gettonati sul mercato, un oggetto del desiderio per gli appassionati e un obiettivo per le aziende del settore; la casa produttrice sembra essersi però adagiata sul successo del suo prodotto di punta senza innovare la gamma delle sue offerte. Il cellulare del momento, che ha preso il posto del V3 nelle ambizioni di consumatori, è ora iPhone di Apple. In un recente studio effettuato dalla società JD Power, emerge che il 24% dei consumatori che aveva acquistato un Motorola RAZR è passata negli ultimi mesi all’iPhone provocando la perdita di ben 1,3 milioni di clienti. L'ultima proposta della casa statunitense, presentata ufficialmente, è il ZINE ZN5. Dotato di fotocamera da 5.0 megapixel difficilmente questo telefonino, che per il momento sarà lanciato solo sul mercato asiatico, riuscirà a riconquistare la clientela persa in questi ultimi anni, non solo a causa dell' iPhone ma anche per la concorrenza di Nokia, Samsung, LG Electronics e Sony Ericsson.
Via Quo Media
A New York, nei pressi dell'Apple Store di Manhattan sulla Fifth Avenue, aperti non stop per l'occasione, la febbre da evento è già alta, con persone già assiepate in coda sul marciapiede per essere fra gli eletti che venerdì potranno comprare il nuovo Melafonino. In Italia gli utenti sono invece scesi sul piede di guerra (sui blog della Rete e con le prime missive indirizzate alle Autorità Garante) perché i prezzi dell'iPhone 3G senza contratto (499 o 569 euro) fissati da Tim e Vodafone sono troppo alti. E non da meno sono quelli degli accessori originali Apple (auricolari in primis) che saranno disponibili nei punti vendita in concomitanza con il lancio ufficiale del nuovo cellulare. Nel Regno Unito, invece, O2 si frega le mani. Il gestore mobile ha infatti già smesso di accettare sul proprio sito Internet le preordinazioni per l'iPhone 3G per il semplice motivo che le scorte disponibili per il lancio iniziale del prodotto (nelle versioni da 8 e 16 GByte di memoria con scocca nera) sono andate esaurite. Il problema, per l'operatore, è semmai quello di poter rispondere in modo adeguato all'imprevista corsa all'acquisto che si scatenerà dall'11 luglio e torna così d'attualità la domanda inevasa di sapere quanti cellulari Apple ha destinato a ogni singolo Paese per coprire i primi giorni di vendita del nuovo smartphone. Quello che si è saputo, oltre al costo dei componenti per produrlo (173 dollari per il modello da 8 Gbyte), rischia invece di condizionare pesantemente le vendite di lettori Mp3 e di altri dispositivi elettronici che utilizzano chip di memoria a tecnologia Nand flash. Apple, infatti, ne avrebbe ordinati in questi mesi a Samsung qualcosa come 50 milioni per equipaggiare gli oltre quattro milioni di iPhone 3G destinati ai mercati di tutto il mondo e il produttore coreano si è trovata costretta a tagliare le forniture di questi componenti ai clienti meno importanti.
Un utente di smartphone americano su due vuole il melafonino Tornando alla febbre da prossimo acquisto, una ricerca effettuata negli Stati Uniti dalla società specializzata Rbc Capital Markets ha ribadito se mai ce ne fosse bisogno l'elevato interesse degli utenti di super telefonini per la nuova creatura di Apple. Il 56% di un campione di 3.600 consumatori americani già in possesso di uno smartphone si è infatti dichiarato intenzionato ad acquistare un nuovo iPhone 3G nei prossimi 90 giorni. Meno della metà sono invece coloro che hanno indicato come prima scelta un BlackBerry e minime sono le percentuali raccolte da marchi come Nokia, Palm e Htc. Ad allettare i consumatori, dicono gli analisti della Rbc, le funzionalità (anche di tipo business) del nuovo software 2.0 e il prezzo. I 199 e 299 dollari che AT&T chiede per il nuovo iPhone 3G, con un contratto vincolato di 24 mesi, sono quindi un'attrattiva molto importante e in pochi, almeno fino a oggi, sono insorti contro i prezzi a listino - 599 e 699 dollari a seconda del modello - che lo stesso operatore ha fissato per vendere il telefono in forma "sbloccata".
di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com
Continua la battaglia a distanza fra Nientendo e Sony per aggiudicarsi il titolo di console di videogiochi più venduta e gettonata. A dire la verità lo scontro si è fino a ora sempre risolto a favore della Wii di Nintendo, motivo per cui Sony sta tentando di correre ai ripari e rilanciare l'immagine della sua PlayStation. La società giapponese ha infatti annunciato il progetto di noleggiare e vendere film e programmi tv su internet per la PS3 e anche di raddoppiare la capacità di memoria dell'hard disk, con una versione da 80 giga attesa per settembre. Il nuovo servizio di distribuzione video - per il quale pescherà tra l'altro nelle produzioni di Sony Pictures, Warner Bros. e 20Th Century Fox - cercherà di colmare la lacuna che la separa da una simile iniziativa messa in atto da Microsoft per la sua Xbox 360. Nintendo da parte sua non si adagia certo sugli allora e ha annunciato l'uscita di nuovi videogiochi, tra cui uno che consente di lanciare il frisbee e un altro che permette di suonare 60 strumenti musicali. Per la Wii è in arrivo anche un nuovo e più sensibile game-controller, il Wii MotionPlus, e una serie di giochi sportivi, come "Wii Sports Resort", che consente agli utenti di lanciare un frisbee a una cane virtuale o di duellare contro un altro giocatore armati di spade.
Via Quo Media
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