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 mymarketing.it: e tu cosa ne pensi?... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico : Prodotti (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 09/08/2006 @ 07:22:07, in Prodotti, linkato 7102 volte)
La nuova bevanda piatta si rivolge ad un target adulto. Ballottaggio tra i consumatori per lo spot

Continua la strategia di diversificazione di The Coca-Cola Company: meno bevande gassate, più bibite piatte e più acqua minerale e, se proprio i prodotti devono avere le bollicine, che siano zero, low o mind calories.

Il leader mondiale dei carbonated soft drink (csd) ha deciso di lanciare anche in Italia Aquarius, la bevanda piatta al gusto di limone già commercializzata da oltre un decennio in Spagna, Giappone - dove è il terzo brand di bibita analcolica -, Belgio e Paesi Bassi. "La campagna - precisa Alessandro Fedele, responsabile marketing bevande non gassate di Coca Cola Italia - indica che anche il consumatore italiano desidera una bevanda caratterizzata gusto leggero ma definito per mantenersi idratato. Aquarius si rivolge principalmente a un target adulto".

Il formato prescelto per Aquarius è il pet da 50 cl, il packaging con la marginalità più alta per i produttori, adatto al consumatore on-the-go e al posizionamento nelle frigovetrine per l'acquisto d'impulso.

A supporto del lancio è partita questo mese la campagna "decidi tu lo spot tv". "In questo modo - spiega Francesca De Finis, responsabile innovazione e marketing per l'area del Mediterraneo - diamo la pubblicità ai consumatori, attraverso il sito www.votaquarius.it, di votare lo spot migliore". In lizza il film "Stay Fluid" realizzato dall'agenzia Nitro di Londra e "Musical" di Saatchi&Saatchi Milano.



Via Marketing Journal
 
Di Altri Autori (del 14/10/2006 @ 18:42:22, in Prodotti, linkato 4110 volte)
Un'indagine riguardante gli italiani e il loro rapporto con le macchine da caffè è stata commissionata da Saeco e realizzata nella prima decade di settembre 2006 da Astra Ricerche tramite 1.002 interviste telefoniche CATI ad un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 15 anni in su (esclusi gli stranieri, gli italiani non residenti e i membri delle convivenze: ospedali, carceri, caserme, conventi, ecc.), pari a un universo di 50.2 milioni di persone.

L'83% degli ultra14enni prepara caffè in casa: sono 35.9 milioni, con prevalenza delle donne e di Roma (qui davvero capitale d'Italia), mentre i non preparatori – in media un italiano su sei – sono soprammedia uomini, 15-24enni, ricchi che si fanno servire da una ‘lei' (familiare o colf). Oltre 4 milioni di italiani preparano il caffè solo per sé (un 8% composto anzitutto da anziani soli); solo 1.7 milioni lo fanno solo per altri, familiari oppure ospiti, il 72% dei nostri connazionali fa il caffè in casa sia per sé sia per altri.

Nelle case italiane vengono preparate ogni giorno oltre 200 milioni di tazzine di caffè (escludendo bar, ristoranti, uffici, ecc.): uno scherzo di quasi 8.4 milioni all'ora o – se si preferisce – di 140mila tazzine al minuto oppure di 2.320 al secondo in media, considerando anche le ore notturne (si stima che solo tra le 7.00 e le 9.00 del mattino la media sia di quasi 100 milioni di tazzine preparate in casa!). In dettaglio, il 9% prepara in casa meno di due tazzine al dì (sono in gran parte anziani che vivono soli); il 35% si colloca tra le 2 e le 3 tazzine al giorno; il 44% tra le 4 e le 8 tazzine; l'11% tra le 9 e le 15, mentre oltre l'1% (600mila adulti) prepara tra 16 e 30 tazzine per sé e per altri (in casa: e non sono baristi!). I 41.7 milioni di italiani dai 15 anni in su che fanno il caffè nella loro abitazione usano anzitutto la moka (79%: con in testa gli ultra64enni, i veneti, i laziali e i sardi), ma già il 27% ricorre a una macchina espresso: anzitutto quella manuale che funziona con caffè macinato o con cialde (8.0 milioni); quella automatica, ossia quella che – schiacciando un tasto – fa tutto lei per poi espellere i fondi del caffè in un contenitore all'interno della macchina: 2.6 milioni di ultra14enni; infine con la macchina espresso con capsule (1 milione).

Tra i tipi di caffè domina, ovviamente, il caffè normale (81%), che in un caso su quattro è un vero e proprio espresso (“come al bar”). Ma troviamo anche il ‘partito' del caffè corto o ristretto (23%) e quello – meno forte – del caffè lungo (14%). Il 43% dei preparatori domestici di caffè usa il caffè o l'espresso per fare il caffelatte (30%) o il cappuccino (20%) o il latte macchiato (19%) oppure – assai più raramente – cocktail col caffè, caffè shakerato, ecc. (700mila). In futuro il mercato delle macchine espresso dovrebbe espandersi, se solo guardiamo ai desideri espressi dagli italiani che fanno il caffè a casa loro: il 51% amerebbe poter preparare un vero e proprio espresso; il 42% il cappuccino con la schiuma; il 26% un reale caffè ristretto; il 22% il caffelatte e il 19% il latte e macchiato, entrambi con vero espresso; il 16% il vero espresso lungo (e non un normale caffè allungato con acqua...); più del 6% altre bevande ‘speciali' a base di caffè (lo shakerato, i cocktail, ecc.), ultime in classifica ma destinate a crescere del 400% se una macchina espresso automatica venisse acquistata o regalata.

Oggi le macchine espresso sono usate in casa da più d'un italiano su quattro. Ma tale percentuale dovrebbe più che raddoppiare se i nostri connazionali potessero soddisfare appieno le loro preferenze, anche se certo la moka non scomparirebbe affatto, sia perché amata da tantissimi sia perché utilizzata a volte pure da coloro che già hanno una più moderna macchina espresso.

Quali sono le caratteristiche dovrebbe avere una macchina espresso? In sintesi, secondo l'opinione dei più, dovrebbe essere efficiente e semplice (da usare, pulire e manutenere). Poi dovrebbe esser capace di fare bene non solo l'espresso ma anche il cappuccino, il latte macchiato, il caffè shakerato, ecc.. Più d'un terzo la vorrebbe classica, non troppo avanzata e non cara; ma quasi un analogo ‘partito' è disposto a spendere pur di averla di qualità, con ottime performance, di una nota marca a specializzata, tecnologicamente all'avanguardia e connotata da un bel design moderno (purché non esageratamente stravagante: anche se 5.4 milioni privilegiano proprio l'originalità).

Con l'aiuto dell'analisi fattoriale e della ‘cluster analysis' è stata approntata una tipologia ‘ad hoc'. Ecco in sintesi i tre tipi nei quali si ripartisce il nostro Bel Paese. Il primo tipo è quello dei Tradizionalisti (31% degli ultra14enni e dunque 15.5 milioni): per lo più tardo-adulti e anziani, poveri o semi-poveri, con basso o nullo titolo di studio, pensionati e casalinghe così come operai e impiegati di basso livello o agricoltori o disoccupati (al sud pure giovani), medi o forti preparatori personali in casa per sé e per altri di caffè (e solo di caffè: non di cappuccino, ecc.), utilizzatori un po' della napoletana e moltissimo della moka. Essi si descrivono come positivi e allegri, vivaci e generosi, ospitali e mangioni, conservatori (almeno per quel che riguarda la famiglia e la casa, il mangiare e il bere). Non hanno macchine espresso e spesso non le amano, pur se in parte invidiano i loro possessori e in particolare si orientano verso quella manuale o quella a capsule (o almeno pensano di regalarla a coppie giovani più aperte al nuovo). Napoli è la capitale, orgogliosa, di tale gruppo.

Il secondo tipo è quello delle Transizionali, a metà del guado tra vecchio e nuovo (36% e quindi 18.3 milioni). Assai al di sopra della media sono donne men che 50enni, con reddito e consumi tra medi e medio-bassi, con la licenza media ma anche – meno – il diploma di scuola media superiore, caratterizzate da una cultura moderna ma non certo avanzata, attenta alle nuove tendenze ma spesso all'insegna del ‘vorrei ma non posso', a volte insicure e altre volte invece dotate di forte autostima, forti preparatrici di caffè in casa, tutte usanti la moka ma aspiranti a possedere una macchina espresso (specie manuale). Roma ne è la capitale.

Il terzo e ultimo tipo è quello degli Innovatori (33% e 16.4 milioni di ultra14enni): con un forte peso delle e dei men che 40enni e in particolare delle nuove coppie 25-34enni, con reddito e consumi medio-alti e alti, laureati o diplomati, colti e internauti, tecnòfili e a volte maniaci della tecnologia, massimamente attenti al moderno design, benestanti e a volte affluenti, neo-edonisti e spesso in carriera, sopram-media imprenditori/dirigenti/professionisti e appartenenti alla fascia alta del ceto medio sia impiegatizio sia autonomo, deboli preparatori di caffè ma utilizzatori prevalenti ed entusiasti di macchine espresso e in particolare di quella automatica (infatti i loro consumi specifici sono assai diversificati: dal cappuccino al caffè shakerato), opinion leader diffusi, sicuri di sé e a volte un po' presuntuosi, con uno stile di vita avanzato e super-impegnato. Bologna ne è la capitale

Barbara Tomasi
 
Di Max Da Via' (del 13/11/2006 @ 06:48:43, in Prodotti, linkato 2140 volte)
In Austria è stato recentemente siglato un accordo tra Coca Cola, l'operatore mobile A1 e Verisign, azienda leader mondiale nelle transazioni elettroniche sul web.

Il servizio, che in Giappone esiste già da parecchi anni,consente di acquistare lattine di Coca Cola ma anche altri soft drinks da distributori automatici appositamente equipaggiati, scalando l'importo dal credito residuo della propria sim card. Effettuato l'acquisto tramite collegandosi (anche tramite cellulare) al sito dell'azienda produttrice dellla bevanda si ottiene uno speciale codice a barre elettronico,che dovrà quindi essere posto di fronte ai sensori del distributore, che a questo punto erogherà il prodotto.

L'Austria sarà quindi il primo paese europeo ad utilizzare questa nuova forma di pagamento, ma sel'esperimento dovesse rivelarsi positivo è prevedibile che questa modalità possa essere estesa anche ada ltre nazioni, considerando gli elevati tassi di di penetrazione dei cellulari in Europa.

Via mobileblog
 
Di Max Da Via' (del 20/11/2006 @ 07:00:23, in Prodotti, linkato 3726 volte)
Di console abbiamo già parlato in più di un’occasione (Microsoft e la nuova Xbox 360, Aria di Revolution in casa Nintendo, Playstation 3 contro tutti, ...), affrontando anche il tema della vendita sottocosto da parte dei produttori di hardware.

I ricchi margini su accessori (controller, cavi, adattatori…), videogiochi e servizi on-line rendono incandescente la battaglia per le quote di mercato, spingendo Sony, Microsoft e Nintendo a rinunciare ai profitti derivanti dalle vendite delle singole console. Le ulteriori possibilità derivanti dall’utilizzo di queste piattaforme, una volta collegate a internet, come canale distributivo per l’accesso a contenuti multimediali come musica e film, aggiungono ancora più importanza alla conquista di nuovi utenti, anche a costo di notevoli sacrifici economici.

Questo vale in modo particolare per la Sony, che secondo una recente ricerca pubblicata da iSuppli, che analizza nel dettaglio la nuova Playstation 3, perderebbe oltre 300 $ per ogni console a 20 Gb venduta.

The combined materials and manufacturing cost of the PlayStation 3 is $805.85 for the model equipped with a 20Gbyte Hard Disk Drive (HDD), and $840.35 for the 60Gbyte HDD version. (…)
This total doesn’t include additional costs for elements including the controller, cables and packaging. At these costs, Sony is taking a considerable loss on each PlayStation 3 sold.
At these costs, Sony is taking a considerable loss on each PlayStation 3 sold. Materials and manufacturing costs for the 20Gbyte model exceed the suggested retail price of $499 by a total of $306.85, iSuppli’s Teardown Analysis service estimates. For the 60Gbyte version, costs exceed the $599 price by $241.35.

L’elevato costo di produzione della PS3, derivante dalla qualità e dall’innovatività dei componenti utilizzati, ha quindi un impatto fortemente negativo sui margini derivanti dalla vendita dei singoli pezzi. Un problema simile affliggeva anche la console di casa Microsoft, che però a distanza di oltre un anno dall’esordio (grazie anche alla diminuzione dei costi dei componenti), è riuscita finalmente ad annullare le perdite e ora la multinazionale americana porta a casa 75 $ per ogni Xbox 360 che lascia gli scaffali.

(…) The HDD-equipped Xbox 360 has a manufacturing and materials total of $323.30, based on an updated estimate using costs in the fourth quarter of 2006. This total is $75.70 less than the $399 suggested retail price of the Xbox 360.

Un altra difficoltà commerciale che dovrà affrontare la Sony deriva dal non poter sfruttare il promettente periodo natalizio in Europa, a tutto vantaggio delle console dei concorrenti. Ma anche in USA, dove invece è disponibile, la situazione è comunque delicata. I continui ritardi nel debutto e un numero complessivo di pezzi disponibili limitato potrebbero infatti scoraggiare molti potenziali acquirenti.

Alcun analisti si aspettano infatti che le poche PS3 disponibili nei negozi finiscano in fretta e che la Microsoft, ormai da un anno sul mercato con la sua Xbox 360 e con un catalogo di titoli disponibili già consolidato, possa beneficiare dell’esubero della domanda, aggiudicandosi così l’importante sfida natalizia.

Via Blogs4biz

 
Di Altri Autori (del 23/11/2006 @ 07:50:58, in Prodotti, linkato 5683 volte)

E' considerato il re della cucina mediterranea,, sempre più se ne scrive e la quasi totalità delle famiglie italiane lo porta in tavola ogni giorno. Stiamo parlando dell'olio d'oliva. Ma gli italiani quanto conoscono davvero questo alimento? E' la domanda che si è posto l'Osservatorio Bertolli.

Il gusto del benessere', centro di studio e ricerca nato nel 2001 con l'obiettivo di esplorare il mondo dell'olio d'oliva dal punto di vista delle valenze nutrizionali ma anche del gusto e del piacere, oltre che per promuoverne la diffusione della cultura. L'Osservatorio Bertolli ha quindi commissionato all'istituto Astra Ricerche un'indagine per rilevare il grado di conoscenza degli italiani in materia di olio.

Sorprendenti i risultati: in Italia solo il 13% degli abitanti (dai 15 anni in su) sarebbe promosso a pieni voti, il 35% passerebbe con sufficiente, il 46% sarebbe rimandato e il 7% bocciato. C'è quindi un forte divario tra coloro che utilizzano l'olio nelle preparazioni di tutti i giorni e chi ne conosce realmente caratteristiche e virtù. Oltre ad una scarsa conoscenza della materia da parte degli italiani, l'indagine ha fatto emergere anche una serie di luoghi comuni sul mondo dell'olio d'oliva, ancora oggi fortemente radicate in gran parte della popolazione. Come l'utilizzo degli oli in cucina: il 44% degli italiani erroneamente ritiene, infatti, che in frittura sia da preferire l'olio di semi perché più leggero e digeribile.

Pensando poi a quanto il consumatore oggi sia sempre più attento alla propria alimentazione, sia per una questione salutistica sia per motivazioni puramente estetiche, sorprende il fatto che il 45% degli intervistati coltivi convinzioni errate in tema di calorie, grassi e colesterolo in relazione al mondo dell'olio. Il 47% non sa che l'olio di oliva contiene delle sostanze naturali (i polifenoli) che agiscono come anti-ossidanti e sono un valido aiuto contro l'invecchiamento. Ma ancora di più stupisce che il 34% per cento creda che l'olio extra vergine di oliva apporti più calorie rispetto a un olio di semi. Altro argomento risultato sconosciuto agli italiani riguarda la produzione dei diversi olii: l'indice di esattezza circa la conoscenza della produzione dell'olio è risultato infatti basso/nullo per l'86% degli intervistati. Sempre più spesso, quando si parla di alimentazione, viene sottolineato anche il concetto di qualità.

Ma quanti sanno riconoscere realmente se un olio è di qualità? Dall'indagine di Astra risulta che l'84% della popolazione appare disinformata sull'argomento, il 67% crede che un olio che pizzica in gola abbia un'acidità più elevata e il 38% considera in maniera negativa il gusto amaro, valutando entrambi come difetti di qualità dell'olio, il 45% non sa che solo un gruppo di assaggiatori esperti può riconoscere la vera qualità dell'olio. Infine qualche valutazione positiva: il livello della conoscenza è buono se si parla di gusto, anche se il 25% non sa ancora cogliere le sfumature dell'olio, come per i vini, e una minoranza crede ancora che l'olio prodotto da olive senza nocciolo sia migliore.

Buone le conoscenze anche sulla conservazione dell'olio: la maggior parte degli italiani sa che l'olio va conservato al buio, ben chiuso e che soffre il caldo. Dura a morire rimane però l'errata convinzione che sia corretto conservare l'olio in un'oliera, magari con continui rabbocchi: questo è in realtà solo un ottimo sistema per far diventare rancido anche il migliore degli oli.

C'è anche un 19% che crede sia meglio consumare l'olio dopo alcuni mesi dall'acquisto, mentre è vero che si possono apprezzare le proprietà dell'olio proprio quando è giovane e che con il tempo i benefici e la qualità diminuiscono sensibilmente.

Barbara Tomasi

 
Di Max Da Via' (del 27/11/2006 @ 07:31:52, in Prodotti, linkato 4191 volte)
Voci sempre più insistenti danno come imminente l’annuncio da parte di Apple del nuovo iPhone, punto d’incontro tra l’ormai famosissimo iPod e la telefonia cellulare. Il momento ideale per il lancio sarebbe senza dubbio il prossimo Gennaio, mese in cui si volge il MacWorld, il più importante appuntamento annuale per la casa di Cupertino, all’interno del quale vengono presentate le principali novità che caratterizzeranno i mesi successivi.

A dare ulteriore conferma a queste anticipazioni sono le indiscrezioni pubblicate da Forbes, secondo le quali Apple avrebbe commissionato la realizzazione di oltre 12 milioni di cellulari a Hon Hai Precision, un produttore taiwanese fornitore oltre che della stessa Apple anche di colossi dell’elettronica di consumo quali Dell, Nokia e Sony.

La notizia di questo ingresso della Apple nel mondo della telefonia mobile è stata accolta con favore dal mercato, consentendo al titolo di raggiungere al Nasdaq di New York i nuovi massimi storici, con un valore di 88,40 dollari. I risultati positivi derivanti in particolare dalle vendite di di iPod e Mac hanno fatto il resto, consentendo alla Apple di toccare una capitalizzazione di borsa di oltre 75 miliardi di dollari

A convincere la Apple a fare il grande salto potrebbe essere stata anche la chiara tendenza alla convergenza che caratterizza il settore della telefonia mobile e quello della musica digitale: sono infatti sempre più numerosi i cellulari in grado di riprodurre in maniera fedele mp3 e gli altri formasti audio fino a qualche anno fa esclusivo appannaggio di appositi lettori. La Sony in particolare è molto attiva in questo campo con i cellulari della linea Walkman, caratterizzati da memorie espandibili e buone capacità di riproduzione sonora, ma anche il leader di mercato Nokia ha lanciato da tempo i modelli della serie N, realizzati dichiaratamente con una forte vocazione multimediale.

Riuscirà la Apple a farsi largo (se queste indiscrezioni dovessero rivelarsi esatte) nell’affollato ed estremamente competitivo mercato della telefonia mobile? La forte notorietà del brand e di un prodotto come l’iPod, incontrastato leader dei lettori di musica digitale, giocheranno sicuramente a suo vantaggio. Il lancio di un telefono che dovrebbe richiamarsi sia nel nome che nelle caratteristiche ad un prodotto di così grande successo è un ottimo punto di partenza, ma i concorrenti non staranno certo a guardare e per potersi conquistare una quota di mercato la casa della mela dovrà giocarsi bene le sue carte, sfruttando il proprio marchio ma puntando soprattutto sulla qualità che da sempre caratterizza i suoi prodotti.


 
Di Altri Autori (del 29/12/2006 @ 16:16:09, in Prodotti, linkato 2950 volte)
Dai primi dati sulle vendite di Natale, i notebook impennano grazie al downpricing. Scongiurato l'effetto Vista?
I primi dati sono di matrice statunitense, ma servono da termometro del mercato. Fin dal primo fine settimana dedicato agli acquisti di Natale, quello del Ringraziamento per intendersi, i consumatori sembrano sempre più nettamente orientati verso l'acquisto di notebook. E le cifre sono indiscutibili, visto che le vendite di pc portatili nelle prime tre settimane del periodo dello shopping natalizio sono cresciute del 57,7% rispetto allo scorso anno.

Complessivamente si può dire oggi che il 65% delle macchine vendute attraverso la grande distribuzione organizzata o specializzata siano notebook, laddove nello stesso periodo dello scorso anno si parlava di un sostanziale equilibrio tra le piattaforme mobili e i desktop.

Di certo, il calo dei prezzi ha avuto il suo peso: si parla di un -20,8% rispetto allo scorso anno, con le migliori offerte, però, lanciate nei primi giorni della campagna di Natale.

E proprio il fattore prezzo sembra rappresentare il migliore contrappeso all'assenza di Windows Vista.

Via Smaunews.it
 
Di Max Da Via' (del 01/01/2007 @ 20:41:35, in Prodotti, linkato 3012 volte)
Oltre alla già citata sfida tutta americana tra PS3 e Xbox 360 un altro duello era atteso con attenzione da molti osservatori oltreoceano ed era quello tra due lettori mp3: il leader di mercato iPod avrebbe trovato sulla propria strada lo Zune, il nuovo apparecchio targato Microsoft.

I dati di vendita sembrano indicare una vittoria netta a favore della casa di Cupertino: nella prima settimana di presenza sul mercato, nel mese di Novembre, lo Zune si è conquistato un modesto 9% delle vendite del settore, un risultato non all’altezza delle aspettative e comunque ben lontano dalla leadership dell’iPod. Ma la situazione per la Microsoft si è ulteriormente complicata nella settimana successiva: secondo le stime di NPD Group nel periodo considerato Zune è sceso al quinto posto nelle vendite, con una percentuale pari all’1,9%.

Risultati positivi invece per la Apple, che a metà Dicembre poteva vantare una quota di mercato dell’82,7% nel settore dei player a disco fisso (anche se in leggero calo rispetto allo stesso dato nell’anno precedente, dove si attestava attorno all’86,8%). Considerando anche i lettori a memoria flash la quota della Apple è invece del 63,2%, sostanzialmente in linea con i dato dell’anno precedente.

Nonostante le grandi attese e il clamore che ne ha preceduto il debutto la strada per lo Zune sembra quindi decisamente in salita, ponendo la Microsoft in una situazione delicata che ricorda per certi versi la combattuta sfida con la Sony quando ha esordito l’Xbox. Anche allora infatti il colosso di Redmond ha dovuto faticare no poco per ritagliarsi uno spazio in un settore dominato dalla rivale giapponese e i risultati di mercato la vedono tuttora nettamente relegata in seconda posizione.

I motivi alla base dei deludenti risultati dello Zune derivano in parte dall’enorme popolarità del dispositivo rivale, sinonimo ormai di lettore mp3, ma anche da una strategia di lancio che non è riuscita a fare breccia come sperato nei punti vendita, creando efficaci sinergie con i rivenditori.

Un sondaggio della Piper Jaffray, condotto su 40 negozi, evidenzia come il personale che segue la categoria dei lettori portatili abbia una conoscenza molto limitata dello Zune, al punto che viene consigliato solo dall’8% del campione considerato, contro il 75% dell’iPod. Questo influenza ovviamente il processo di acquisto del consumatore, che nella maggior parte dei casi troverà quindi conferma che la scelta migliore per le sue necessità è proprio il già noto player della Apple.

Anche alcuni limiti legati alle caratteristiche distintive di Zune hanno però contribuito alla fredda accoglienza da parte del mercato. La decantata innovatività del lettore è stata infatti bruscamente ridimensionata: non è possibile effettuare acquisti direttamente dal dispositivo, ma anche la possibilità di condividere i brani tra gli utenti è pesantemente condizionata dal limite di poter ascoltare il materiale scambiato solo tre volte in tre giorni.

Nonostante i deludenti risultati finora conseguiti Brian Lee, vice presidente della divisione Entertainmet della Microsoft, è convinto di poter raggiungere il traguardo del milione di Zune sul mercato entro Giugno 2007, soprattutto grazie al lancio internazionale del dispositivo, previsto per i prossimi mesi.

Via Macity
 

Bill Gates non ha tradito le aspettative di chi lo attendeva al Consumer Electronics Show (CES), che ha aperto i battenti l'8 gennaio 2007, a Las Vegas.

Il presidente di Microsoft continua a far sognare gli appassionati di tecnologia, in un mondo che corre spedito verso l'interazione tra diverse piattaforme.

Convergenza tra informatica e televisione è la parola chiave di questa 40ma edizione della più grande mostra di hi-tech al mondo.

Connettere persone, case o automobili per accedere a internet anytime e anywhere , condividere simultaneamente dati o video, pilotare dispositivi a distanza…è da qui che partono i 2.700 espositori del CES.

La kermesse si estende su una superficie pari a oltre 35 campi di football e sono attesi oltre 150mila visitatori, che potranno vedere in anteprima mondiale le più recenti integrazioni di personal computer e televisione, tramite la tecnologia IPTV , e di Tv e cellulare tramite lo standard WiMAX .

Grande spazio anche per l' alta definizione , forte della nuova tecnologia SED (surface-conduction electron-emitter display) di Canon e Toshiba , che garantisce prestazioni superiori rispetto agli apparecchi LCD , e lo scambio di contenuti peer-to-peer tra utenti. Sarà presentato, infatti, a Las Vegas il nuovo TiVo Home Movie Service , videoregistratore che permette agli utenti di interagire e di scambiarsi file video online.

Ma le attese erano tutte per Bill Gates che, nella cerimonia di apertura ha presentato il server domestico di 'connessione' delle case, una sorta di deposito virtuale per immagazzinare, centralizzare, proteggere e mettere in comune con l'esterno, nonché interagire con tutti i contenuti digitali disponibili, generati da pc e Tv fino ai lettori Mp3.

Ebbene sì, il futuro di Microsoft passa dai salotti di casa ed è su questo versante che si faranno la concorrenza i grandi colossi tecnologici e dell'elettronica di consumo.

La società di Redmond ha levato il proprio asso dalla manica e presentato Windows Home Server , il software offerto e pensato per la creazione delle community e per la condivisione di interessi e informazioni con amici e famiglia, quasi in concomitanza con l'avvio della vendita retail di Windows Vista , l'ultimo sistema operativo del gruppo.

Una categoria che, secondo Bill Gates, avrà un grande seguito, come dimostra l'ovazione che ha accolta le nuove proposte nella sala dell'hotel The Venetian di Las Vegas.

Il presidente di Microsoft è convinto che Windows Home Server rappresenti “un passo tecnologico obbligato ” visti i tempi ormai maturi in relazione, ad esempio, della diffusione di apparecchi digitali nel 65% delle famiglie americane e nella misura del 40% per quanto riguarda i computer.

Dalla living room all'auto, “…presentiamo una serie di nuovi software e servizi per gestire al meglio e nel modo più semplice la vita quotidiana, l'espressione delle idee e la condivisione degli interessi ”, ha spiegato Bill Gates.

Oltre alla “casa connessa”, come evoluzione tra le più importanti dell'elettronica, il server domestico è parte di un pacchetto di prodotti del leader mondiale dei software che vede in decisa evidenza Windows Vista, dalla cui dimostrazione emergono interessanti modalità di ricerca, oltre a capacità di grafica e multimediali (con DreamScene).

“Vista è un collettore di applicazioni ”, ha assicurato Gates, proprio quasi mentre scorre sugli schermi la veduta tridimensionale di Las Vegas. “Cambieremo il mondo un desktop alla volta ”, ha dichiarato.

Si è passati, quindi, alla dimostrazione di quella che potrebbe essere la casa del futuro, con la cucina interattiva e la camera da letto con maxischermi che proiettano foto decorative o che veicolano email

Grande attesa anche per Zune , l'anti-iPod (è confermata la stima di vendita di un milione di pezzi per giugno) e c'è l'annuncio della console XBox 360 (venduta a fine 2006 in 10,4 milioni di pezzi, più dei 10 milioni attesi) come decoder per il collegamento alla IPTV, in accordo con una decina tra telcos statunitensi e internazionali.

Già in corso accordi con Telecon Italia e Wind . Mentre si discute ancora sui contenuti con colossi del settore come CBS e Liberty Media.

Intanto la forte richiesta di XBox 360 HD-DVD (la versione lettore Dvd) e la forte domanda di contenuti scaricati da internet (oltre 100 milioni in circa un anno, da film ai programmi Tv), fanno della console, ha riferito Gates, “ …uno strumento eccezionale di entertainment ”.

La rivoluzione Microsoft non finisce qui: il gruppo ha annunciato anche un accordo con Ford Motor per integrare nelle auto telefoni cellulari e riproduttori di musica digitale. Sync, questo il nome, è un software capace di accettare comandi vocali, grazie al quale il guidatore può interagire con cellulare, player musicale e posta elettronica senza staccare le mani dal volante.

“…Entriamo in una nuova era”, ha garantito Gates e “ …dobbiamo integrare anche le automobili nel sistema, in modo molto semplice”.

La convergenza tra internet e televisione, considerato un passaggio fondamentale per l'elettronica di consumo, è pure l'obiettivo dell'eterno rivale di Microsoft. Parliamo della Apple di Steve Jobs che, in occasione della convention MacWorld , presenterà i propri progetti, in particolare la soluzione iTv , una nuova interfaccia per portare i contenuti del computer (video e audio) sul televisore.

iTv consentirà di visionare su un normale televisore foto e video presenti sul proprio computer, sia esso Mac o Windows; un prototipo di iTv era già stato presentato l'anno scorso. Jobs e i suoi sperano di sottrarre a Microsoft una fetta del mercato dei "media center", i computer che portano in salotto i file multimediali.

Una tendenza emerge con forza: i player del mercato hi-tech riuniti al CES puntano a immettere sul mercato dispositivi più potenti, performanti e multifunzione, dal maxischermo al minilettore digitale.

Ma per Bill Gates, questo mondo convergente presenta ancora forti debolezze e ha avvertito: “…manca l'elemento chiave, i collegamenti”.

Il presidente di Microsoft ha, quindi, concluso, dichiarando: “…Non so se ci rivedremo il prossimo anno al CES ”, alludendo alla propria decisione di lasciare il mondo del software per dedicarsi alla filantropia.

Ma una cosa è certa, con o senza Bill Gates, il mercato dell'elettronica di consumo è ormai alla svolta: il nostro futuro sarà sempre più tecnologico e convergente!

Raffaella Natale

 
Di Altri Autori (del 11/01/2007 @ 07:36:33, in Prodotti, linkato 3479 volte)
È stato finalmente partorito dopo una estenuante attesa il tanto rumoreggiato iPhone. Chimera a lungo ambita ha mantenuto le promesse, o quasi. Al Macworld 2007 di San Fransisco Steve Jobs ha presentato il nuovo gioiello di casa Apple - e non più Apple Computer - riprendendo un discorso iniziato con Apple Newton ben 14 anni fa.



Tre prodotti in uno, esteticamente non fa una piega, ma solleva diversi dubbi riguardo la sua ergonomia - questa scienza sembra essere passata improvvisamente di moda nel mondo della telefonia. L'ampio multi-touchscreen sarà probabilmente il fulcro del successo di questo prodotto. Apple gode di ottima fiducia da parte dei suoi utenti e ci si aspetta che siano state prese le necessarie precauzioni e siano stati analizzati tutti i possibili problemi prima del suo lancio.



Dubbi e curiosità rimangono. Come si comporterà lo schermo dell'iPhone in situazioni quotidiane ma 'non ottimali'? Sarà sufficientemente resistente ai graffi? ovviamente si, altrimenti sarà un flop e da Apple - che sarebbe recidiva dopo l'esperienza dell'iPod Nano - proprio non ci si aspetta. Dunque come reagirà se una goccia di pioggia bagnerà lo schermo? e se l'utente indossa i guanti riuscirà comunque a scrivere il messaggio premendo con la dovuta precisione? e se l'utente non ha le mani pulite e imbratta tutto?

Con la maggior parte dei telefoni attuali - almeno quelli con i bottoni ben riconoscibili al tatto - ho la possibilità di scrivere e telefonare senza guardare il display. ora come faccio? niente più messaggini da sotto il banco per i futuri maturandi e niente telefonate mentre siamo impegnati e non possiamo abbassare lo sguadro? È davvero sempre necessario rinunciare a una funzione per accoglierne altre? Si tratta forse di una evoluzione tecnologica condita da compromessi pratici?



Ultimo dubbio riguarda la durata della batteria in standby, mentre per quanto riguarda il software sono convinto che sarà un successo e si rivelerà essere una spanna (anche due) sopra la concorrenza. Mi auguro che i dubbi - che viene spontaneo porsi di fronte a questo nuovo 'telefono' - saranno lietamente spazzati via nei prossimi mesi dimostrando che l'iPhone, come gli altri prodotti di Apple, fa della funzionalità la sua vera forza.

Ad ogni modo vendedo il keynote - disponibile in streaming - iPhone sembra veramente un bel prodotto e ovviamente molti di noi non vedono l'ora di averlo. Anche il mercato sembra sembra ottimista facendo registrare alla chiusura dei mercati uno stimolante +7.10 (8.31%). Vedremo, ci resta solo da aspettare. Intanto è quantomeno curioso ripercorre galleria dei vari 'fake' di iPhone comparsi sulla rete in questi mesi.

Riccardo Giraldi

 
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