Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il mercato pubblicitario britannico si sposta su tablet e cellulari. I dati riguardanti il 2011 parlano chiaro: l’adv mobile ha fruttato 203 milioni di sterline, crescendo del 157% rispetto all’anno precedente. Lo dicono i dati di Iab Uk.
Superata la fatidica quota dei duecento milioni, il settore sembra godere di ottima salute e non patire i venti di crisi che nell’ultimo triennio hanno prostrato prima la stampa, poi gli altri media.
L’esplosione dei tablet e la penetrazione sempre maggiore degli smartphone, con l’incremento dell’accesso a internet in mobilità e la diffusione delle app aziendali, hanno rapidamente incrementato il valore della pubblicità mobile. La spesa delle compagnie nel settore è quintuplicata dal 2008 a oggi, e il trend positivo dovrebbe continuare nel prossimo triennio.
Via Quo Media
L’advertising mobile è in una fase di forte crescita e attira forti investimenti da parte dei maggiori player del settore, che lottano soprattutto per offrire servizi sempre più in linea con la modalità di comunicazione, personalizzati in base ai dati del consumatore ed adatti al contesto ed al momento di recezione.
Google, proprio al fine di incrementare la rilevanza e la personalizzazione degli annunci, starebbe sviluppando una tecnologia che sfrutta i rumori di sfondo e altre condizioni ambientali per offrire mobile ads maggiormente adatti alla situazione.
La società ha ottenuto un brevetto per “advertising basato sulle condizioni ambientali”. Il documento relativo al brevetto recita: “Un web browser o un motore di ricerca localizzato dove si trova l’utente potrebbe ottenere informazioni dai sensori sull’ambiente (es. temperatura, umidità, luce, suono, composizione dell’aria). Gli inserzionisti potrebbero specificare che gli annunci vengano mostrati agli utenti in ambienti che corrispondono a certi criteri.”
I fattori ambientali, inoltre, potrebbero essere utilizzati sia in modo indipendente che integrati con altre informazioni come la ricerca per parole chiave.
Tra gli esempi di applicazioni di questa tipologia di tecnologia, Google inserisce: l’invio di ads sui condizionatori d’aria a persone in ambienti con temperatura al di sopra di quella stabilità dall’inserzionista o di spot su abbigliamento pesante quando la temperatura è, al contrario, molto bassa. Il nuovo brevetto potrebbe utilizzare il rilevamento del rumore del traffico e la posizione dell’utente per inviare ads di servizi informativi sulla viabilità stradale. O dal rumore ambientale di uno stadio, il sistema potrebbe dedurre, in base all’elenco degli eventi in corso, di quale sport si tratti ed inviare ads interessanti per un fan dello stesso.
Le applicazioni possibili sono davvero molte e puntano essenzialmente a utilizzare in modo integrato le informazione ricavate dall’ambiente e dall’utilizzo dei device da parte degli utenti per offrire servi di adversiting più soddisfacenti e targettizzati per gli inserzionisti ed utili per i consumatori.
Via Tech Economy
E’ quanto emerge da un sondaggio Ipsos/Reuters, che sottolinea il crescente utilizzo di e-mail e social network nel mondo, che in alcuni Paesi tocca percentuali inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Secondo i dati raccolti, l’85% delle persone collegate ad internet invia e riceve posta elettronica, e ben il 62% è presente sui social network e comunica con i propri amici attraverso queste piattaforme, dati che vanno ad aumentare sensibilmente se contestualizzati ad alcune nazioni o aree geografiche.
Ad esempio otto indonesiani su dieci, e ben il 75% degli argentini, russi e sudafricani utilizzano costantemente i social, battendo gli “Hi-Tech” USA (dove il dato si ferma al 60%) e Giappone, che segna solamente il 35%, a causa di reticenze culturali che hanno spesso limitato la curiosità dei suoi abitanti verso le piattaforme social straniere, dato che abbiamo già trattato in un nostro approfondimento sul caso.
Il peso e l’importanza del web, dei social network e la rilevanza di blog, forum e siti internet nel panorama della comunicazione mondiale e nel media mix dei consumatori di tutto il globo, va quindi a incrementarsi sempre di più, determinando al contempo un sistema sempre più centralizzato intorno ad alcune piattaforme, e una rete di contatti potenziali che si avvicina, giorno dopo giorno, a coprire la totalità della popolazione del nostro pianeta.
Quello in rete è un bacino di pubblico sempre più esteso, in cui le aziende stesse possono inserirsi e lavorare al fine di aggregare alle loro manifestazioni online (siti, profili social, blog…), quote sempre più importanti di potenziali consumatori.
Via Tech Economy
Pinterest ha attratto l’attenzione delle aziende interessate a utilizzare il social network come strumento di promozione e vendita di prodotti. Pinterest focalizzandosi, infatti, su lifestyle e consumi rappresenta un ambiente particolarmente in sintonia con le esigenze dell’industria.
Ma Pinterest riesce effettivamente a stimolare la scoperta e l’acquisto di prodotti?
Il 21% degli utenti del social network dichiara di aver acquistato almeno un prodotto scoperto tramite la piattaforma, secondo i risultati di un’inchiesta effettuata da PriceGrabber sugli utenti regolari del servizio.
Lo studio permette di comprendere quali sono le attività e gli interessi più diffusi tra l’utenza del social network.
La motivazione centrale per l’utilizzo di Pinterest sembra essere la scoperta di nuove ricette e la cucina in generale, tema centrale posto in vetta agli interessi del 70% degli intervistati. Seguono decorazione della casa, moda, intrattenimento e giardinaggio. E’ utile ricordare che il target principale di Pinterest è rappresentato da donne, l’80% degli utenti è, infatti, di sesso femminile.
Pinterest non sembra rimpiazzare l’utilizzo di altri social network ma si affianca ad essi. La frequenza di utilizzo del servizio non è ancora altissima (37% alcune volte a settimana – 10% alcune volte al giorno), ma il vantaggio è che gli utenti non consumano solamente contenuti altrui bensì ne producono a loro volta, in media da 1 a 10 “Pinboards”.
Tra il 21% dell’utenza che ha scoperto e acquistato prodotti, le transazioni più diffuse riguardano oggetti e servizi in linea con gli interessi più diffuse: utensili da cucina, strumenti per “Arts and crafts” e abbigliamento.
Via Quo Media
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