Penso che il titolo del mio post rappresenti un quesito ricorrente per molti imprenditori e marketing manager. La prima risposta che mi viene in mente è “dipende”.
Se guardiamo allo strumento di per sé il blog è veramente adatto ad ogni tipo di azienda: si può costruire con poche risorse economiche, fa molta immagine, permette di aprire un dialogo con il cliente, acquisito o potenziale che sia.
A dispetto delle apparenze però lanciarsi nell’avventura di un corporate blog non è per tutti, e non mi riferisco alla complessità tecnica o gestionale.
Il primo tema è quello del committment: il blog in sé è un semplice sito ma culturalmente comporta una vera rivoluzione nell’azienda: la comunicazione è diretta, non pubblicitaria, trasparente, dialogica e non sempre i tempi dello scambio dialogico sono dettati dall’impresa.
Insomma in primo luogo non avrete lo stesso controllo che potreste vantare sul vostro sito tradizionale, o almeno che credete di avere.
Questa paura infatti in realtà è relativa, in quanto chi vuole parlare di male di voi lo può fare in mille altri siti, ed è un freno che ormai ha un senso limitato.
Ciò non toglie però che per bloggare per davvero in azienda occorre avere l’appoggio di sponsor interni importanti, non a tutti infatti piacerà da subito questo nuovo approccio e non si cambia la cultura di un’azienda in un giorno.
Inoltre chi sarà il blogger (o i blogger) non deve essere costretto a questo ruolo ma deve trovarsi a suo agio e, soprattutto, deve essere convinto dell’utilità del suo operato.
Deve trovare un proprio stile, scrivere comunque bene, trasmettere passione e competenza, invitare a conversare e, come dice Debbie Weil, deve divertirsi.
Se ci sono tutte queste condizioni anche il tempo, altra grande paura nel seguire un blog, sarà sempre una risorsa meno scarsa del previsto.
Un ulteriore grande tema poi è la scelta degli obiettivi e della strategia del blog: come abbiamo visto più volte a proposito dell’approccio post infatti occorre avere ben chiaro che cosa si vuole ottenere dal blog e come raggiungere l’obiettivo.
Ciò non può prescindere dall’ascolto e dall’analisi del profilo Social Technographics del pubblico atteso, che ci aiuterà anche a trovare i giusti argomenti ed i toni di voce migliori.
Infine il tema della misurazione dei risultati può essere affrontato con gli stessi criteri di tutti i social media, magari aiutandosi con le Social Media Ad Metrics Definition di IAB.
A questo punto la risposta al quesito iniziale cambia, o meglio è la domanda che formulata meglio: io e la mia organizzazione siamo pronti per bloggare?
A ciascuno la propria risposta, anche qui di seguito come commento, se vi va.
Io tornerò appena possibile sul tema.
Gianluigi Zarantonello
via http://webspecialist.wordpress.com