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Come è andato l'esperimento di tagliare la pubblicità in TV?
Di Roberto Venturini (del 14/11/2008 @ 07:12:10, in Pubblicità, linkato 1773 volte)

Se vi ricordate, a Maggio avevamo parlato dell' esperimento della catena Americana Fox che intendeva ridurre del 50% il numero di spot inseriti durante serials di spicco come Fringe... con l'obiettivo di vedere cosa succedeva e se la gente avrebbe usato meno il telecomando per zappare via l'advertising.

Ovviamente l'idea è di trovare un modo per far risollevare la pubblicità TV, vendendone anche meno ma facendola pagare di più - cosa che alle aziende puo' stare anche bene, tanto si ragiona in termini di ROI... quindi se spendo il doppio ma mi porti il triplo a me va bene...

E, cosa molto importante, una presenza più rapida e fulminante della pubblicità rende più difficile saltare gli annunci quando si guarda il programma in "time shift" come fanno molti americani (lo si guarda non in diretta ma in registrata sul videoregistratore o TiVo di casa).

In effetti, tempo che il neurone reagisce, inizi a romperti le scatole, inizi a cercare il telecomando... il break è già finito e te lo sei cuccato ; - )

Il progetto, che qualcuno (come Advertising Age) ha battezzato "TV senza telecomando" ha dato i suoi primi risultati.

Ridurre il numero di spot e la loro durata sembra aver sortito qualche effetto, in effetti.

La prima puntata di Fringe ha fatto totalizzare 9 milioni di utenti (va anche detto che è un serial un po' particolare...)

Il Brand recall degli annunci apparsi nel programma è risultato essere del 32% più alto della media, e molto alto il livello di "coinvolgimento" / interesse verso il programma.

Le reti televisive USA seguono con interesse il progetto e sopratutto i dati che arriveranno man mano sull'effettiva visione ed efficacia di questi spot - anche se in realtà nessuno si aspetta davvero che il mondo della pubblicità TV imbocchi massicciamente questa strada a breve termine...