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Triumvirato del web unisce le forze: Amazon, iTunes e YouTube insieme per la vendita
Di Altri Autori (del 09/10/2008 @ 07:18:41, in Internet, linkato 1922 volte)


YouTube, sito di video sharing numero uno al mondo, non pago dei successi ottenuti nel suo settore ha deciso di lanciarsi in nuova impresa: la vendita  musica e videogiochi. Inoltre, cercherà di aumentare le proprie entrate grazie a nuovi formati pubblicitari. Il portale si sta già adoperando per realizzare il servzio di e-commerce, attraverso cui vendere agli internauti musica, film, programmi televisive, videogiochi, libri, biglietti per concerti e altri prodotti per l’intrattenimento.

I visitatori del sito di proprietà del motore di ricerca Google, potranno comprare i file musicali, attraverso i video che guardano sul sito, ciccando un pulsante che si indirizzarà al negozio online di mp3 di Amazon.com o all’Apple store iTunes.

Tramite il link di Amazon, i navigatori potranno accedere al negozio virtuale di videogiochi, in cui saranno disponibili i prodotti della Electronic Arts, come ad esempio Spore.

Le entrate saranno proporzionalmente ripartite tra Amazon, iTunes e YouTube.

La decisione di trasformare YouTube in un canale di vendita è dovuta alla pressione degli investitori, che chiedono alla società di Mountain View maggior entrate per il sito di video sharing. L’acquisto di YouTube è avvenuto nel 2006 ed è costato al motore di ricerca ben 1,65 miliardi di dollari.

Google non ha rivelato le stime di guadagno previste per questa impresa, ma secondo gli analisti di Piper Jaffray Research la cifra si aggirerà intorno ai 200 milioni di dollari per il 2009, rispetto ai circa 27 miliardi incassati in media da Google. 

Secondo comScore gli utenti di YouTube aumenteranno, considerando che nell’agosto 2008 il sito ha raggiunto i 330 milioni di visitatori.

La società sta scommettendo anche sul sistema di riconoscimento dei video, sperando che posa contribuire a migliorare le entrate pubblicitarie. Il sistema video ID consente ai titolari dei contenuti, come produttori tv e musicali, di sapere quante copie dei loro videoclip vengono caricate su YouTube dagli utenti e di rimuovere i video non autorizzati.

Via Quo Media