L'iPhone arriva in Italia, con Vodafone e Tim
L'attesa è (quasi) finita: l'iPhone, il cellulare della Apple che secondo gli analisti di settore ha cambiato per sempre faccia agli smartphone sarà in vendita nel Bel Paese in estate nella nuova versione 3G, quella in grado di operare sulle reti Umts per l'accesso ad alta velocità a Internet. La conferma è arrivata stamattina con un doppio annuncio firmato Telecom Italia e Vodafone, i due primi gestori che hanno firmato il contratto di distribuzione per l'Italia con la società californiana. In casa Tim una breve nota ha ufficializzato l'accordo confermando la disponibilità dell'iPhone "entro l'anno", senza fornire alcuna indicazione circa tempistiche di rilascio, prezzi e modelli. In un altrettanto scarno comunicato Vodafone ha reso noto che inizierà a vendere (sempre entro la fine del 2008 e solo per essere utilizzato sulla propria rete) l'iPhone in dieci Paesi in tutto in mondo, e cioè Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sudafrica e Turchia. I due giganti della telefonia mobile si sono quindi mossi in simbiosi per annunciare quanto si sapeva da tempo – anche se il botto di Vodafone non era così scontato – e sebbene non ci siano conferme che quello che arriverà nei negozi prossimamente sarà il nuovo iPhone tutto lascia pensare che si tratti proprio della tanto attesa versione 3G. Da entrambe le compagnie, come da copione, è arrivato il classico "no comment" circa i dettagli dell'annuncio e l'unica indiscrezione filtrata riguarda la disponibilità, che potrebbe essere anticipata alla fine di giugno.
Dando quindi per scontato che l'iPhone marchiato Tim e Vodafone sarà in grado di operare sulle reti di nuova generazione, la curiosità di addetti ai lavori e popolo della Mela è ora focalizzata sulla natura dei modelli che sbarcheranno in Italia. Le ipotesi sono varie e spaziano dalla capacità di memoria (da 8 e 16 Gbyte?) ai colori (il bianco dei Mac oltre al classico nero? Quel che sembra certo è che, a differenza degli Stati Uniti e dei Paesi in cui l'iPhone è venduto, in Italia Apple dovrebbe rinunciare al modello di "revenue sharing". I ricavi generati dai servizi offerti dagli operatori non sarebbero infatti più una prerogativa del modello di business che Steve Jobs ha saputo imporre alle varie At&T, O2, Orange e T-Mobile ma non è ancora chiaro se gli operatori italiani bloccheranno la Sim sui telefoni Apple (per un massimo di nove mesi) per evitare la "migrazione" immediata dei clienti verso altri gestori o venderanno il terminale in versione "unlocked", e cioè senza vincoli contrattuali di alcun genere. Quest'ultima sembra l'ipotesi più probabile anche per un motivo molto concreto: tramite semplici "alchimie" software gli iPhone si possono comunque sbloccare (hanno subito questa sorte circa un quarto dei cellulari Apple venduti negli Usa) e il mercato italiano, che vanta una penetrazione dei telefonini del 140%, difficilmente accetterebbe di pagare un sovrapprezzo sostanzioso per utilizzare "forzatamente" servizi non desiderati. Che l'iPhone in Italia verrà venduto esclusivamente per abbonamento o sarà utilizzabile anche con una semplice scheda pre-pagata non è comunque dato a sapersi oggi.
di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM
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