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Il temporary shop la nuova tendenza del marketing moderno
Di Altri Autori (del 09/01/2008 @ 13:06:00, in Marketing, linkato 4820 volte)

Capita che L'Oreal apra dei negozi per sole 5 settimane in zone di villeggiatura alla moda. Che un punto vendita di Target apra per un mese e mezzo nel Rockfeller Center per poi chiudere e rispuntare su un battello nel bel mezzo del fiume Hudson (a NY). O ancora che Nike apra dei negozi in giro per Tokio che durino solo un paio di mesi.

Stiamo parlando dei temporary shop ovvero "negozi temporanei", che occupano per un periodo di tempo predeterminato e limitato (si va da qualche mese a pochi giorni) uno spazio in zone altamente rappresentative.
L'obiettivo dichiarato è quello di creare "l'evento" e di giocare sulla curiosità indotta dalla limitatezza. Lo spazio, naturalmente, riveste un ruolo fondamentale nel successo del negozio a tempo, deve essere altamente caratteristico, perché rappresenta il packaging e lo stesso negozio è il prodotto. Così i temporary shop vengono aperti in gallerie d'arte, spazi abbandonati, in centri commerciali fortemente caratterizzati. Dopo la prima esperienza italiana del gruppo L'Oreal, arriva il negozio di Lancôme, che resta aperto per 2 settimane nel febbraio 2005 nell'esclusivissima via Sant'Andrea a Milano. A seguire questa iniziativa di marketing non convenzionale fu Levi's che dal 31 dicembre 2005, per pochi giorni e soprattutto all'improvviso, in corso Vittorio Emanuele, a Milano, dedica 250 mq all'innovativo Store. Una distribuzione di questo tipo consente al tempo stesso di testare i nuovi concept di prodotto e di trasmettere esperienze emozionali legate al brand. Una sequenza di iniziative ibride, un cocktail di eventi, promozioni e servizi offerti gratuitamente ai visitatori con conseguenze strepitose in termini di marketing convenzionale (prova prodotto, prenotazione e vendita). L’esperienza più significativa in questo ambito è sicuramente lo Store di Nivea aperto il 13 aprile e chiuso il 13 maggio 2007 con risultati eccellenti in termini di fatturato e visibilità.

Tra le più recenti esperienze va menzionata la Fuel For Life Factory lanciata da Diesel a ridosso delle feste natalizie, in cui, grazie alle 150.000 combinazioni disponibili, si aveva la possibilità di creare un vero e proprio pezzo unico, un’esemplare esclusivo e anche un’idea originale per i regali. Quale occasione migliore per entrare nella Diesel Community? La Fuel For Life Factory è una esperienza di customizzazione a 360°: si parte scegliendo il colore del pouch in pelle per decidere poi qual è il logo preferito, senza lasciare al caso nessun dettaglio.

Naturalmente ai temporary shop cominciano ad aggiungersi anche le sottocategorizzazioni: i pop-up shop. Quelli aperti all'improvviso senza annunciare nulla a nessuno e che contano solo sul tam tam sotterraneo opportunamente innescato.

Via BIweb.it