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Musica sui cellulari: ecco come il modello "free" cambierà il mercato
Di Altri Autori (del 19/12/2007 @ 07:24:01, in Marketing, linkato 2897 volte)

L'accordo, annunciato una settimana fa, fra Nokia e Universal Music Group per rendere disponibile in modo gratuito il download di brani musicali (per 12 mesi) ai consumatori che acquisteranno selezionati modelli di cellulare del produttore finlandese "rischia" di cambiare drasticamente le dinamiche del mercato della musica digitale. Il perché è intuibile: un'offerta di musica illimitata contrapposta al classico modello del "pay-per-track" (e cioè del pagare per ogni traccia musicale scaricata) e con impegnati due colossi come Nokia e Universal, può avere un impatto sostanziale sull'evoluzione della domanda. E far cambiare in corsa le strategie di molti operatori dell'entertainment digitale.

Wells (Universal): la musica si paga con il dispositivo
La sostanziale novità che porta in dote "Nokia Comes With Music", questo il nome dell'iniziativa, è quella di concedere agli utenti la possibilità di conservare per sempre i brani scaricati nel periodo di "promozione"; il che significa per certi versi tornare all'antico, ai tempi di Napster prima maniera, quando per molti "smanettoni" scattò la corsa al download non stop. Rob Wells, Senior Vice President per le attività digitali di Universal, ha invece precisato il senso dell'alleanza con Nokia anticipando ciò che succederà nell'immediato futuro. "Comes With Music – ha detto il manager in un'intervista all'agenzia Reuters - è un passo in avanti nella direzione in cui noi crediamo andrà il business nei prossimi due o tre anni. Ci stiamo muovendo verso un mondo di accessi "always on" e i consumatori avranno accesso a tutta la musica possibile pagando il prezzo del dispositivo, o quello del servizio o quella della connettività a banda larga".
Basta quindi con il pagare à la carte la singola canzone o il singolo album: sui telefonini la musica si compra come "add on" di un pacchetto omnicomprensivo e d'ora in poi il binomio terminale-servizio (musicale) verrà inteso dai consumatori come un tutt'uno. Esattamente come i clienti di Apple vedono l'iPod e lo store on line iTunes. Oggi Nokia vende milioni e milioni di telefonini con avanzate capacità musicali ma solo una porzione limitata di utenti li utilizza per ascoltare canzoni scaricate legalmente sull'apparecchio tramite apposito servizio ed è questa, di fatto, la sostanziale inversione di tendenza che vuole imporre al mercato il colosso scandinavo, anche per ridimensionare sul nascere la popolarità dell'iPhone in Europa. In Universal, inoltre, si mostrano confidenti del fatto che i consumatori non "abuseranno del servizio. "Non credo – ha detto al proposito ancora Wells – che ogni utente di un nuovo cellulare Nokia scaricherà tutte le canzoni che potrà scaricare e utilizzerà il terminale per ascoltare qualsiasi tipo di musica". Regalare la musica digitale spingerà gli utenti a renderla un fenomeno realmente di massa? Molti analisti ne sembrano convinti sulla base di questa riflessione: per molti consumatori l'alternativa al comprare musica dai negozi musicali è quella di scaricarla fra tra reti libere illegali, dove le etichette discografiche non ottengono nulla. Ecco perché per le Universal della situazione è meglio scendere a certi compromessi (comunque remunerativi e nel caso dell'accordo con Nokia espresso sotto forma di forfait fisso più una percentuale sulle vendite dei cellulari che dispongono del servizio) piuttosto che rinunciare gioco forza a possibili guadagni. Ed ecco spiegato anche perché la stessa Universal ha annunciato proprio ieri un accordo con il sito di social networking Imeem per offrire a quest'ultimo la possibilità di accedere al catalogo della casa discografica per arricchire di brani musicali e video in formato digitale l'offerta di contenuti streaming rivolta ai membri della community.

Nokia chiama, Vodafone risponde
Come reagiranno gli utenti mobili a tale sollecitazione nel breve termine è difficile da ipotizzare ma certo è che l'azione decisa da Nokia a braccetto con Universal - che da parte propria sta cercando (come tutte le altre grandi case discografiche del resto) una strada maestra per sopperire alle vendite in ribasso dei classci Cd – non solo mette nel mirino la supremazia di Apple nella musica digitale ma sferra anche un deciso assalto al movimento del peer-to-peer. Ed è altrettanto certo che la società finlandese è scesa in campo aprendo il primo negozio di brani musicali a fine agosto ed è convinta di aprirne altri nei mesi a venire per portare dalla sua parte i milioni di consumatori che oggi si servono dei suoi terminali. Sottraendoli ad Apple e facendo della musica sui cellulari il centro strategico dei propri interessi nell'ambito dei servizi Internet.
Se Universal farà da pioniere della nuova frontiera musicale re per ciò che riguarda le major discografiche anche gli operatori di rete mobile vogliono lecitamente dire la propria. Vodafone, per esempio, ha scommesso in Inghilterra su un servizio illimitato di "mobile music" - MusicStation, che costa 52 euro al mese e permette di condividere i brani scaricati con altri utenti - sfruttando gli accordi con il provider britannico Omnifone. Forte degli accordi stipulati con le maggiori case discografiche mondiali e con alcune etichette indipendenti il sodalizio punta a rendere i suoi servizi accessibili a 100 milioni di consumatori nel mondo entro giugno 2008.
La musica sui cellulari, del resto, è un boccone quanto mai appetibile e stando alla società di ricerche Understanding & Solutions rappresenta al momento circa il 13% del valore mondiale della vendita di musica registrata. Un mercato, in soldoni, che continuerà a crescere per arrivare nel 2011 a valere circa 11 miliardi di dollari a livello globale. Logico che faccia gola a tutti.

Gianni Rusconi su Il SOle 24Ore.com