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Pagamenti via cellulari: l'Italia dorme, il mondo corre
Di Altri Autori (del 21/02/2007 @ 07:03:46, in Tecnologie, linkato 4119 volte)

Sventolare il proprio cellulare per passare di fronte alla metro, pagare il biglietto del bus, di un concerto. Per acquistare nei supermercati. È la tecnologia di pagamenti mobili Nfc (Near field communications), basati su tag Rfid: gli esperti concordano che nel mondo vedrà il boom l'anno prossimo. Nel 2010, secondo Abi Research, il 30 per cento dei cellulari sarà con Nfc.

Un grosso passo avanti è stato fatto nei giorni scorsi, con l'annuncio di inizio lavori della Gsm Association: 14 operatori aderenti (tra cui Tim, Vodafone e 3) vogliono creare un approccio comune per integrare l'Nfc nei cellulari. Il ruolo degli operatori è importante per collegare i servizi Nfc con la Sim dell'utente, attraverso cui fare la fatturazione.

In realtà l'Nfc è già ben diffuso in Giappone, con 14 milioni di cellulari abilitati già venduti da Ntt DoCoMo, a due anni dal lancio. Ed è usato abitualmente per comprare oggetti e usare mezzi pubblici. I cellulari usati sono tipicamente orientali, però; in Occidente sono pochi e sperimentali, così come i servizi disponibili.

Negli Stati Uniti ci sono stati servizi pilota condotti da Visa e Mastercard, per esempio per entrare nello stadio usando il cellulare a mo' di biglietto. A Parigi c'è da quest'autunno alcuni utenti possono, in via sperimentale, salire sui mezzi pubblici tramite cellulari adattati per ospitare il chip Nfc. Sono forniti dall'operatore Bouyges Telecom. Arriveranno nel 2007 i primi cellulari Gsm con chip già integrato.

In Germania è già attivo, da qualche settimana a livello commerciale, un servizio simile per salire sui mezzi pubblici della città di Hanau, dopo 10 mesi di test.
Test di questo tipo partiranno entro fine anno in Irlanda e Gran Bretagna.

In Italia, nulla, ancora. Forse l'adesione al progetto della Gsm Association, da parte di tre operatori nostrani, farà sbloccare la situazione di stallo, che secondo gli operatori è causata dalla difficoltà, ancora, a raggiungere accordi con l'Abi (Associazione bancaria italiana) sulla gestione dei pagamenti. Che, tramite cellulare, possono avvenire in vario modo: con un addebito diretto sulla carta di credito associata alla Sim o con l'invio di bolletta all'utente, a fine mese, per esempio.
Oppure, è possibile comprare un biglietto in modi consueti e poi riceverlo sotto forma di Sms criptato, che interagisce con il chip Rfc. Passando il cellulare su uno scanner, in questo caso, si mostra al sistema il biglietto acquistato e si ottiene il passaggio.

Giulio Boresa