Il marketing olfattivo come già anticipato da un puntuale post di Max sta divenendo una strada sempre più battuta. Nello specifico si tratta di inviare al cliente un messaggio che non venga recepito attraverso gli occhi o le orecchie,bensì con il naso; questo può avvenire in forme diverse a seconda dell’obiettivo che si decide di perseguire. In questa sede mi limiterò ad approfondire la descrizione del cosiddetto "logo olfattivo".
Il termine logo, utilizzato con tutte le forzature del caso, è ormai per il brand un mezzo di identificazione, di riconoscibilità, di differenziazione e di memorabilità. In alcuni casi incorpora ed esprime quei valori di cui l’azienda si fa portatrice. E’ appunto il primo passo che un’impresa fa nel lungo cammino della comunicazione con l’esterno.
Traslando questa definizione ad un odore, il logo olfattivo ricopre le stesse funzioni del più classico logo visivo. L’azienda può rendere una specifica essenza (a volte creata ad hoc) parte integrante della propria brand identity. Insieme al colore aziendale, al lettering, al logotipo, alla mission, all’immagine ed a tutti gli elementi tipicamente rappresentativi di un certo marchio, anche un odore può essere un elemento distintivo, può ricordare un prodotto, può traslare ad esso le sue caratteristiche o le emozioni che suscita.
Un brand che riesce ad appropriarsi di un’aroma già esistente “costringe” l’individuo a ricordarsi del brand (o del prodotto) nel momento in cui questo odore viene avvertito nuovamente fuori dal punto vendita (o lontano dall’atto del consumo) ed elaborato quindi dalla sua "memoria olfattiva". In questo caso il ricordo avviene in luoghi e momenti non sempre prevedibili dal management( può rappresentare un rischio) e l’immagine del brand tenderà a subire influenze proprio da queste variabili.
Viceversa, se si opta per la creazione “ex novo” di una fragranza che sia unicamente abbinabile al brand, la strategia si baserà “in primis” sulla scelta delle sensazioni che si vogliono evocare e quindi che si desiderano abbinare al brand. L’individuo si imbatterà in odori che solo vagamente possono rievocare il logo olfattivo, ma l’azienda potrà disporrà di un elemento di differenziazione che ne rafforza l’identità.
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