La vera storia di Babbo Natale
Innanzitutto tanti auguri di cuore a tutti. In questi sei mesi abbiamo collezionato ben 255 articoli, una media di quattrocento visitatori al giorno e oltre milleduecento commenti, dati che ci rendono molto orgogliosi e dei quali vi siamo grati.Il post di oggi non può che essere dedicato al Natale, analizzando dal punto di vista del marketing il suo testimonial più famoso, il mitico Babbo Natale.Vi piacerebbe coinvolgerlo in una campagna di marketing così importante da far pensare a molti che si tratti di un personaggio di vostra invenzione? Non è una cosa da tutti, certo, ma se vi chiamate Coca Cola con un pò di fortuna la cosa potrebbe anche accadere.Il vero antenato di Babbo Natale è un personaggio storico realmente esistito nel IV secolo, il vescovo Nicola di Mira della città di Myra (una città antica dell'odierna Turchia). San Nicola deve parte della propria fama alle proprie generose elargizioni a favore dei poveri e la sua leggenda è alla base della festa olandese di Sinterklaas, da cui il mito di Santa Claus ha tratto origini.L'origine del personaggio come lo intendiamo noi è frutto della fantasia del caricaturista american Thomas Nast, che nel 1860 illustrò una vignetta su di un giornale americano nella quale Babbo Natale appariva come un anziano e panciuto signore con un vestito tutto rosso e la residenza al Polo Nord.Tuttavia la fama raggiunse il simpatico vecchietto solo parecchio tempo dopo. Nel 1931 la Coca Cola si trovava in difficoltà per via di una legge le proibiva di pubblicizzare il proprio prodotto utilizzando immagini di bambini, a causa del contenuto di caffeina presente nella bibita.
La bevanda, inizialmente fatta con l'estratto di noce di cola, non poteva infatti avvalersi per il proprio advertising di bambini di età inferiore ai 12 anni. Per questo motivo si era reso necessario ricorrere ad una nuova figura in grado di conquistare le simpatie di grandi e piccini, nel rispetto però della normativa vigente.A qualcuno venne in mente che questo personaggio avrebbe potuto essere Santa Claus, che divenne in breve tempo il protagonista della pubblicità natalizia dell'azienda. Il suo disegnatore, lo svedese Haddon Sundblom, pare si sia ispirato ad un suo simpatico vicino di casa, che venne prontamente rivestito di rosso e bianco, in modo da indossare i colori dell'azienda.Questo riscoperto Babbo Natale riscosse un successo inaspettato e planetario, tanto da far credere a molti che l'invenzione di Santa Claus fosse opera della Coca Cola. La stessa azienda continuò ad utilizzare il testimonial per moltissimi anni, contribuendo ad alimentare la diceria. Nelle pubblicità, il protagonista, gioviale e instancabile, veniva sempre colto in flagrante a gustarsi un gustosa Coca Cola al termine di una lunga notte passata sui tetti a distribuire i giocattoli.Quella ideata dalla Coca Cola è diventata quindi la raffigurazione ufficiale di Babbo Natale, che hanno dopo anno è puntualmente riproposta, entrando ormai nell'immaginario collettivo.
Bisogna riconoscere che l'immagine di Babbo Natale così come noi tutti lo conosciamo è sicuramente frutto ed opera della Coca Cola e, anche se ormai viene abitualmente utilizzato in tutti gli altri contesti legati alla festività, il nonno preferito dai bambini di tutto il mondo continua a mostrarsi con il suo proverbiale pancione, la folta barba e il vestito rosso e bianco, cioè con i colori ufficiali della Coca Cola.
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