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Il rapporto tra fedeltà e redditività
Di Max Da Via' (del 15/12/2005 @ 07:20:04, in Marketing, linkato 2955 volte)
Prendo ampio spunto da una newsletter di Peppers & Rogers che mi è stata recapitata qualche giorno fa per trattare questo argomento. Recentemente l’articolo pubblicato da Gianluigi sul marketing one to one ha destato molto interesse, e mi sembra quindi stimolante affrontare nuovamente il tema della fidelizzazione da un altro punto di vista.

L’intervento dei due guru del marketing one to one parte dall’analisi del rapporto tra fedeltà dei clienti e redditività dell’azienda, analizzanto per verificare il grado di correlazione tra le due variabili.

L’utilizzo di programmi tesi a migliorare la fedeltà è molto comune in vari settori, tra i quali spiccano quello della grande distribuzione e dei trasporti aerei. Nonostante gli sforzi di molte aziende tuttavia l’efficacia di questa operazione è spesso limitata, e gli utenti non si sentono eccessivamente legati ad un operatore in particolare solo per il fatto di partecipare ad una raccolta punti.

Anche nel settore del credito la situazione non è molto migliore. Un’analisi condotta presso 16.000 clienti di banche dalla BAI Research ha dimostrato che oltre il 70% degli intervistati non è interessato ad avere rapporti più stretti con la propria banca, anche se il 90% degli istituti ha affermato di ricorrere a programmi più o meno ambiziosi di fidelizzazione.

Tornando però all’analisi del rapporto tra fedeltà e redditività il 2005 Walker Loyalty Report, una ricerca di mercato che ha analizzato oltre 18.000 diversi brand ha dimostrato che le aziende leader nel loro settore per gli aspetti legati alla fidelizzazione dei clienti mediamente si garantiscono margini operativi migliori del 13% rispetto ai concorrenti meno blasonati, con un impatto positivo anche sul valore delle azioni quando quotate.

La rivista Brandweek Magazine in collaborazione con Brand Keys, pubblica ogni anno i propri awards, attraverso i quali premia le 50 aziende che più si sono distinte nei programmi di fidelizzazione. La classifica è redatta intervistando un panel di 16.000 consumatori, e analizzando attitudine all’acquisto, comportamento e valutazione delle esperienze più recenti.

Incrociando la top ten di questa classifica con un’analisi della situazione finanziaria di queste aziende appare plausibile una precisa correlazione anche se, ovviamente, la fedeltà alla marca non è l’unico driver del successo.

Il numero uno della classifica, un certo Google, nel terzo trimestre ha realizzato ricavi per oltre 1,578 miliardi di dollari, segnando un incremento del 96% rispetto a quanto avvenuto nello stesso periodo dell’anno precedente.

Anche le altre aziende della top ten oltre ad essere brand molto forti e apprezzati mostrano una situazione finanziaria particolarmente positiva, basta dare un’occhiata alla lista per far sorgere il sospetto che clienti fedeli aiutino e di molto a mantenere solida l’azienda.

2. Avis
3. Yahoo!
4. Treo
5. Samsung
6. Blackberry
7. Verizon Long Distance
8. Canon Color Printers
9. Miller Genuine Draft
10. Marriot Hotels