Duro colpo per le emittenti televisive tradizionali, a causa della sempre maggiore affermazione delle piattaforme di streaming. È quanto dimostra una recente indagine condotta nel Regno Unito, che conferma come Netflix e Amazon Prime Video abbiano comportato un rilevante innalzamento dell’età target per la classica audience TV. Una conseguenza, questa, che potrebbe avere serie conseguenze dal punto di vista degli investimenti pubblicitari.
Secondo quanto riportato da una ricerca di BBC Trust, l’avvento delle piattaforme di streaming ha comportato un innalzamento dell’età media dell’audience per i canali più importanti del Regno Unito, BBC One e BBC Two. Con una media rispettivamente di 61 e 62 anni, le proposte dell’ammiraglia britannica hanno perso il supporto, in pochissimi anni, non solo della fascia dei giovanissimi, ma anche della mezza età, quella maggiormente spendente e centrale per il target pubblicitario.
Più di 5 milioni di famiglie britanniche hanno sottoscritto un abbonamento a Netflix, mentre 1.6 milioni hanno scelto l’alternativa di Amazon Prime Video. La popolarità di queste piattaforme, e la loro grande versatilità d’uso, hanno comportato il trasferimento delle fasce più giovani, in particolare quella dai 16 ai 34 anni, dalle classiche emittenti televisive alla fruizione digitale. Ma non è tutto, poiché Netflix e Amazon sembrano aver causato anche contraccolpi per gli utenti dei servizi digitali lanciati dalle stesse emittenti: BBC iPlayer, il popolare sistema di streaming del gruppo, in nove anni ha perso progressivamente interesse e oggi è scelto solo dal 21% dei giovani consumatori, una volta la settimana. Davvero poco, se si considera come più della metà dei fruitori appartenenti alla stessa generazione acceda alle altre piattaforme di streaming quotidianamente.
Nonostante questo, le indagini dimostrano come il pubblico, con una percentuale di oltre il 73%, ritenga che BBC sia ancora in grado di proporre dei contenuti di elevatissima qualità sul fronte dell’intrattenimento, con un lieve calo su quello informativo: il 62% degli spettatori, contro il 70% del 2008. Si viene a creare, di conseguenza, una condizione abbastanza anomala, e del tutto nuova, per le tradizionali stazioni televisive: la qualità degli show non sembra poter competere con la comodità d’accesso garantita da altre soluzioni. L’utente non sembra essere più disposto ad attendere la messa in onda settimanale del proprio programma preferito, vuole accedervi istantaneamente, secondo i propri ritmi, in qualsiasi momento della giornata e in ogni luogo si trovi.
Il trend britannico potrebbe risultare interessante per predire quel che potrebbe accadere nelle altre nazioni europee, considerato come il Regno Unito disponga dei servizi di streaming da ben più anni rispetto ai Paesi limitrofi. Anche in Italia Netflix e Amazon causeranno una deriva geriatrica della classica TV?
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