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#MobilePayment: McDonald’s, Starbucks e Office Depot, tre casi interessanti
Di Altri Autori (del 30/10/2014 @ 07:19:01, in Mobile, linkato 1670 volte)

Il mobile payment, settore che fino a qualche anno fa ha visto uno sviluppo lento e discontinuo, sta conoscendo ora un momento particolarmente florido per varie ragioni, che chiamano in causa sia la progressiva diffusione di tecnologie specifiche, l’enorme boom del mobile nel mondo e il forte sviluppo, in termini numerici, delle applicazioni mobile dedicate ai “digital wallet”. Se andiamo a guardare i numeri messi a disposizione da Adyen qualche giorno fa, il settore ha conosciuto un incremento fortissimo nell’ultimo trimestre: il 23% delle transazioni mondiali online avviene tramite device mobile ed è un dato che sta continuando a crescere. L’impatto all’interno dei player retail è molto forte e multinazionali statunitensi si stanno già attrezzando, soprattutto attraverso un sostanziale rimodellamento dei processi di vendita.

Il settore si caratterizza per una forte varietà di strumenti con cui i processi aziendali possono essere ridisegnati. Come sottolineato più volte, esistono due grandi famiglie nelle quali possono essere categorizzati vari strumenti utilizzati: il mobile proximity payment (MPP) e il mobile remote payment (MRP). Di recente Apple ha dato una brusca accelerata al MPP attraverso l’introduzione del suo servizio Apple Pay, basato sulla tecnologia di prossimità NFC: questo aspetto è probabilmente il più promettente al’interno delle aziende che si occupano di retail e che possiedono uno store fisico. Il servizio funzionerà in modo tale da permettere al cliente di pagare tramite cellulare semplicemente avvicinandolo al POS, senza dover mai doverlo lasciare. Non si tratta di una tecnologia nuova, ma Apple ha saputo dare una forte spinta sull’uso della stessa e molte compagnie di credito si stanno attrezzando per rispondere, anche scontrandosi, all’annunciato strapotere della mela nel settore.

l lati positivi per il settore retail sono molteplici e le possibilità di modellare il sistema di pagamento in mobilità per le proprie esigenze aziendali sono molto interessanti (come vedremo dopo, Starbucks ne ha fatto un elemento centrale della propria vendita sperimentando varie possiblità negli USA, cambiando i processi di vendita e le interazioni con i clienti). Le prime analisi dopo la brusca impennata del trend sono state varie e discordanti, ma i tre punti su cui sono tutti concordi sono i seguenti:

Aumento della sicurezza negli store fisici: maneggiando meno denaro contante il rischio di furto si abbatte notevolmente.

Possibilità di offrire una customer experience migliore rispetto alla concorrenza: le transazioni che avvengono tramite NFC via mobile hanno una velocità più alta del 53% rispetto alle carte di credito contact less, impattando in modo considerevole sulle code alle casse.

Personalizzare i propri servizi attraverso la possibilità di pagamento via mobile: la possibilità di sviluppare app proprietarie che comunicano con il digital wallet o che comunque permettono in pagamento via mobile offre interessanti possibilità, dai benefit per i clienti fino ad una migliore experience.

Quest’ultimo punto è estremamente importante per la modifica dei processi aziendali: negli USA in particolare molti store hanno cominciato seriamente ad implementare questo tipo di servizio nei propri shop.

Office Depot, Inc

Uno dei primi esempi è probabilmente Office Depot. Inc, azienda statunitense che si occupa di arredamento e soluzioni per la casa e l’ufficio. È stata una delle prime aziende in assoluto ad accettare il sistema “Apple Pay” del colosso di Cupertino.Com riporta zacks.com, Office Depot prevede di integrare Apple Pay nella sua app iOS nel prossimo anno. Questo faciliterà il processo degli acquisti in-app su iPhone 6, iPhone 6 Plus, Air iPad 2 e iPad mini 3. L’accettazione di Apple Pay servirà all’azienda ad arricchire l’esperienza di acquisto dei clienti, per aumentarne la velocità e  per aumentarne la sensazione di sicurezza. L’applicazione dell’azienda, già ottima grazie all’integrazione di processi di realtà aumentata e di shop via mobile, si arricchirà quindi del servizio di Apple: probabilmente si avranno integrazioni per il mobile payment in futuro anche su altri sistemi come Android.

Starbucks

Un altro esempio molto interessante è Starbucks (di cui abbiamo parlato anche qui) che sta sperimentando negli USA il servizio “Pay-Ahead”: un nuovo servizio che permette ai propri clienti di pagare prima di recarsi nello store: attraverso l’app e un sistema di mobile payment, i clienti potranno così evitare la fila (che spesso si crea all’interno dei punti vendita, in particolare negli orari del mattino prima del lavoro) pagando comodamente da qualsiasi luogo per poi scegliere il proprio Starbucks preferito in cui consumare il proprio caffè. Il sistema sarà in sperimentazione nei prossimi mesi a Portland, prima di estendersi in tutto il territorio statunitense entro il 2015. Starbucks tiene così tanto all’utilizzo di questa app, e a buona ragione se è vero che si tratta dell’app di mobile payment che ha più successo in assoluto in America, che ha pensato di regalare casualmente ad alcuni utenti che ne usufruiscono, una fornitura per 30 anni di caffè e alimenti Starbucks. A marzo di quest’anno l’app per il pagamento mobile di Starbucks è stata usata per effettuare il 14% delle transazioni negli store, con aumento di 4 punti percentuali da giugno 2013: un dato in salita che non semra fermarsi.

Mc Donald’s

Altro esempio di interesse è quello di McDonald’s che recentemente, come riporta The Next Web, ha intensificato il suo impegno sul tema. Ha stretto un accordo con SoftCard per permettere ai propri clienti possessori di Android di pagare via mobile payment con tecnologia NFC in tutti gli Stati Uniti. SoftCard (che ha di recente cambiato nome da ISIS per via della somiglianza con l’omonimo gruppo terrorista) è una joint venture di mobile payment tra AT & T, T-Mobile e Verizon basata proprio su NFC. Con questo sistema i clienti protanno usare il Digital Wallet di Google attraverso il “Tap & Pay”, mentre gli utenti Apple potranno usare il servizio di Apple Pay.

A giugno di quest’anno Business Insider riportava il sistema che McDonald’s stava testando in alcune località USA per la propria app di Mobile Payment. Nel tutorial riportato in immagine, si vede come il cliente, attraverso l’app, migliora la propria experience di acquisto saltando eventuali lunghe code e risparmiando tempo.


Casi e numeri di successo che dimostrano l’attenzione sul tema, un’attenzione che queste, e molte altri grandi aziende, hanno intercettato da tempo riuscendo oggi a raccogliere risultati di tale impegno. Ma il crescente interesse globale sul tema sta ampliando la portata dell’impatto dei mobile payment a tutti i livelli: è questione di tempo.

Via Tech Economy