Google e Apple allo specchio. La strategia sul mobile
Saranno gli smartphone e i dispositivi mobili a gestire le nostre vite. Dal controllo della casa al cruscotto dell'auto, dalle applicazioni aziendali a quelle del fitness e della salute, dal piccolo schermo a quello da polso. La Google I/O Conference che si è conclusa venerdì a San Francisco è stata sì una dimostrazione muscolare delle potenzialità espansionistiche di Android ma anche e soprattutto una risposta diretta (e un filo maligna) al keynote di Tim Cook di un mese fa durante la World Developers Conference. I due giganti, con accenti e toni diversi, sembrano guardare entrambi nella stessa direzione. Meno rigidità sul codice, più attenzione agli sviluppatori, l'obiettivo è sempre di più allargare i confini dei loro sistemi operativi per entrare velocemente in nuovi mercati.
La Apple post-Jobs alla Wdc ha aperto il suo ecosistema alla salute e alla domotica, ha allineato la piattaforma mobile (iPhone) con quella fissa (Mac) ma più che altro ha dato la sensazione di essere una azienda più morbida verso le terze parti. Google ha presentato Android L, ha aperto all'auto, riorganizzato i contenuti video per il piccolo schermo, lanciato telefonini low cost, mostrato i primi device indossabili. Ha insomma ribadito la sua intenzione di voler arrivare ovunque. Se uniamo i puntini e mettiamo insieme termostati (Nest), videocamere (Dropcam), palloni aerostatici, auto ed elettronica di consumo il disegno che compare è impressionante.
Quelli a confronto sono due ecosistemi che crescono a ritmo altissimo, inglobando oggetti, mercati e nuovi consumatori. Un miliardo di persone in tutto il mondo utilizzano dispositivi Android che nei tablet ha raggiunto una quota di mercato nei tablet arrivata al 62%. Apple può contare su 800 milioni di apparecchi iOS in circolazione e 80 milioni di Mac. Prima o poi inizierà il censimento per auto, domotica e dispositivi indossabili. Strutturalmente quelli di Apple e Google sono nuvole informatiche che contengono numeri e informazioni digitali sulla nostra vita. Unire i puntini non basterà.
Via IlSole24Ore.com
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