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Da grandi ecosistemi nascono grandi responsabilità (e opportunità)…
Di Altri Autori (del 23/09/2013 @ 07:01:16, in Internet, linkato 1866 volte)

Ecosistema è assolutamente la parola chiave del business presente e futuro, e non solo dal punto di vista tecnologico ma anche strategico.

La fusione Nokia e Microsoft è un emblema di questi nuovi paradigmi, un matrimonio tra chi (Nokia) non ha capito che il software oggi vale quanto l’hardware e chi (Microsoft) è leader nel software ma non ha capito per tempo l’importanza di portarlo sui dispositivi mobili.

App-Store

L’ecosistema per eccellenza: l’app store (foto tratta da http://www.ispazio.net/)

Ecosistema vuol dire anche migrare il proprio business di venditori di contenuti su di un device proprio (Amazon con Kindle Fire), creare un unico accesso a infiniti servizi (per la maggior partegratis) attraverso ogni dispositivo (Google) o creare un mondo chiuso di hardware/software/contenuti (Apple). Fino a far gridare alla “morte del web“.

Ma che cosa dovrebbe significare tutto questo per chi non nasce come azienda ad alta tecnologia? Significa, a mio avviso, capire dove si genera valore per il cliente e cercare di portare tale patrimonio dovunque sia necessario in termini tecnologici e strategici, senza rimanere agganciati ai propri schemi, anche quando si è leader. L’esempio perfetto? Blockbuster nei confronti di Netflix, ossia come scambiare il core business (vendere intrattenimento) con il modo in cui farlo (negozi fisici e videocassette). E perdere tutta la leadership in pochissimo tempo.

Un altro campione dell'ecosistema: Google (foto http://3.bp.blogspot.com/)

Un altro campione dell’ecosistema: Google (foto http://3.bp.blogspot.com/)

Quale può essere dunque la ricetta perfetta? Difficile a dirsi in poche parole ed in modo valido per tutti, ma di sicuro si deve:

1) capire se ciò che i nostri clienti vogliono (davvero) è sempre valido e se non ci sono concorrenti di tutt’altro settore che potrebbero entrare in questo business, senza sentirsi inattaccabili solo perché oggi leader.
Le forze di Porter sono cambiate alla voce barriere all’ingresso, anche perché qualche volta non serve nemmeno entrare quanto creare invece un nuovo mercato.

2) capire quale/quali tecnologie possono essere la nuova frontierascegliendo quelle giuste e non quelle “alla moda”

3) usare le tecnologie in modo da non essere troppo dipendenti da alcuna di esse, domani potrebbero tramontare in modo repentino e dobbiamo essere attrezzati a portare il nostro valore e la nostra rilevanza su nuove situazioni senza essere schiavi di niente e nessuno

4) costruire i propri contenuti e gestire i propri dati (compresi quelli dei clienti) in prima persona e in modo quanto più liquido possibile, ossia in grado di poter essere adattati entrambi alle nuove sfide e tecnologie che arriveranno

5) vedere online e offline, digitale e fisico come pezzi di un unico puzzle, non come due mondi rigidamente separati, e agire di conseguenza anche sul piano organizzativo e della cultura aziendale.

Io trovo impressionante come negli ultimi due anni questi temi, che in realtà sono validi da molto più tempo, siano diventati urgenti, critici e allo stesso tempo ancora poco chiari alle aziende di ogni ordine e dimensione.
L’opportunità che hanno i manager è enorme, tanto quanto è pesante la responsabilità di cogliere o meno il cambiamento, che può essere fatale in caso negativo, anche per il più forte player, di qualsiasi settore.

Voi che cosa ne pensate?

Gianluigi Zarantonello via InternetManagerBlog