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GlobalWebIndex 2012: presentato il nuovo studio sui social media
Di Altri Autori (del 17/09/2012 @ 07:04:18, in Social Networks, linkato 3048 volte)

A tre anni di distanza arriva il nuovo studio di GlobalWebIndex, una dettagliata ricerca a livello globale, che fotografa dati e trend dei social network come Facebook, Twitter e Google+, senza dimenticare i nuovi nati del mondo social come Pinterest.

Dei risultati della ricerca, consultabili su slideshare, e di quale sia lo scenario italiano dell’utilizzo dei social media, abbiamo parlato con Marcello Mari, il Responsabile per l’Italia di GlobalWebIndex e autore della nostra rubrica London Notes.

1) Cosa è cambiato dei social media dal primo GlobalWebIndex del 2009?
Da quando e’ stato lanciato per la prima volta il GlobalWebIndex nel 2009 i Social Media sono letteralmente esplosi diventando un fenomeno assolutamente globale. Il 90% della totalita’ degli utenti di Internet nel mondo ha oggi almeno un profilo Social al quale il 70% ha contribuito attivamente nell’utlimo mese. Numeri decisamente impressionanti sebbene trainati maggiormente dai paesi “emergenti”. I primi 5 paesi piu Social del mondo sono infatti Cina, Sud Korea, Filippine , Russia e l’impressionante Indonesia nella quale il 99% degli utenti Internet possiede un profilo Facebook.
Il Social ha decisamente rivoluzionato Internet e il modo in cui lo percepiamo oggi; si e’ trasformato da un semplice contenitore di siti statici ad un esperienza a 360 gradi in cui ognuno ha la possibilità di partecipare con un solo click. Ed e’ proprio in questa direzione che va il mondo creato da Google.

2) Ovvero?
Ne avevamo già parlato nel precedente “Trend Deck” rilasciato da GlobalWebIndex, in cui avevamo individuato il fenomeno col nome di “Googopoly” , e riconfermiamo il trend con la nuova Wave di dati. Goggle+ non e’ infatti un fenomeno che puo’ essere paragonato a Facebook per nessun aspetto, e chi lo descrive come un deserto social non ne comprende il significato vero e proprio. Con 400 milioni di Android smartphone nel mondo che richiedono la creazione di un profilo Google, con 900 milioni di visitatori di Youtube sempre piu integrati con l’esperienza G+, e’ diventato sempre piuùdifficile distinguere chi lo utilizza come un normale social network; e questo ha decisamente avuto un impatto anche sui risultati della nostra ricerca. Google+ non e’ quindi una “destinazione” ma più che altro un contenitore di esperienze social.
L’ibridazione dei servizi ha inoltre portato all’impossibilita’ di continuare a scindere l’utilizzo di questi servizi per categoria. Ormai non ha più senso infatti parlare esclusivamente di micro-blog o di social network essendo diventata la differenza tra questi sempre più sottile, e quasi inesistente agli occhi degli utenti. G+ e Facebook hanno col tempo integrato servizi di distribuzione di contenuti aperti non più esclusivamente alla propria rete sociale ma anche a chi decide di seguirci al di fuori di essa, mentre Twitter viene in molti casi utilizzato per comunicare esclusivamente con la propria cerchia di contatti.

3) Una recente ricerca di Audiweb ha rilevato che in Italia, negli ultimi 6 mesi, 15 milioni di italiani hanno avuto accesso al web tramite smartphone. A livello globale lo scenario qual è?
A livello globale, lo shift verso l’utilizzo di internet da dispositivi mobili ha sicuramente avuto un impatto importante, ma inferiore alle aspettative. La stragrande maggioranza degli utenti nel 2012, infatti, accede ancora ad interent tramite PC. Prendendo Facebook come esempio, il 40% dei suoi utenti vi accede regolarmente attraverso il proprio Smartphone o Tablet, ma solamente il 5% della sua base attiva contribuisce esclusivamente tramite il suo dispositivo mobile. Buone notizie per Facebook che in passato e’ stato criticato per non essere ancora riuscito a massimizzare l’esperienza mobile e trarne sufficienti guadagni.

4) Facebook è, quindi, il social network più in buona salute? E Twitter?
Sicuramente per Facebook ci sono buone notizie. Il livello di partecipazione degli utenti alla vita dei Brand on-line e’ in crescita a livello globale, con il 57% degli utenti attivi su Facebook che ha messo un “Like”. Per quanto riguarda Twitter invece, sono il 28% gli utenti che seguono un Brand e 22% quelli che ne condividono i contenuti con i propri followers. Ancora una volta si tratta di numeri trainati maggiormente dai mercati emergenti che risultano essere le vere “Social Stars” a livello mondiale sottolineando quanto, nonostante i Social Media siano un fenomeno globale, sia fondamentale comprendere le logiche locali sia per determinarne le opportunità commerciali che per valutarne l’impatto sociale.

5) E in Italia quali numeri ha il fenomeno dei social media?
Avevamo lasciato l’Italia nel Giugno 2011 incoronandola come il paese “Leader” nei Social Media in Europa, basandosi sul risultato rilevato per quanto riguardo la gestione del proprio profilo Social. Bene da allora il risultato e’ incrementato del 7% mantenendosi ancora al di sopra della media europea rilevata. Non male se si conta che su Twitter sono poco piu di 3 milioni gli utenti attivi al netto di quasi 7 milioni di utenti con un almeno account. Per quanto riguarda G+ invece, fatta la dovuta premessa iniziale, abbiamo rilevato, in Italia, 9 milioni di utenti con un account G+ nonostante chi lo utilizzi per pubblicare i propri update sia poco piu’ di mezzo milione di utenti e l’attivita’ principale sia la condivisione di foto effettuata comunque da poco piu di un milione di utenti.
A farla da padrone e’ comunque ancora Facebook, l’unico vero e proprio Social Media di massa; in Italia conta oltre 20 milioni di utenti con almeno un profilo, ovvero il 78% degli utenti Internet totali, piu della meta’ dei quali risulta essere attiva. Mentre nei paesi che per primi hanno iniziato a utilizzare Facebook, la percentuale di utenti attivi e’ in calo, in Italia il risultato sembra piuttosto stagnate essendo ormai vicini ad un sostanziale livello di saturazione del mercato.

6) Rispetto alla ricerca del 2009, c’è qualche novità nell’ecosistema dei social media?
Uno dei vantaggi di svolgere la ricerca con questa frequenza e’ quella di poter adattare il questionario alle frequenti evoluzioni dello scenario Social; in questo caso abbiamo avuto modo di aggiungere Pinterest. Lanciato nel 2010 negli Stati Uniti, ha raggiunto la popolarità in Italia sono nell’ultimo anno dove conta attualmente meno di un milione e quattrocentomila utenti, meno della meta’ dei quali attivi. Generalmente l’utente di Pinterest arriva da altre esperienze social ma cio’ nonostante il livello di partecipazione rimane piuttosto basso. Quello del divario tra utenti attivi e passivi non e’ comunque un esclusiva di Pinterest. In Italia come nel mondo,il numero di utenti che non contribuiscono in nessun modo e’ in forte crescita e risulta essere uno degli aspetti piu’ importanti di lettura dell’universo Social. Grazie ai nostri dati e’ anche possibile confermare quanto in Italia Pinterest sia un fenomeno prevalentemente femminile con quasi 7 utenti su 10 appartenenti al gentile sesso. Questo è, però, un trend che non viene confermato a livello globale, dove si conta solamente una leggera inclinazione verso l’universo femminile (56% F – 46% M ), sebbene diventi notevole se paragonata ad altri Social Media quasi tutti a maggioranza maschile (Facebook ad esempio conta il 55% di utenti uomini). Per la cronaca, il risultato piu sorprendente ci arriva dagli Stati Uniti, dove le donne su Pinterest rappresentano il 90% del totale.

7) Dai dati analizzati nella ricerca, qual è secondo lei il social network da tenere maggiormente d’occhio per il futuro?
Di realtà da seguire ce ne sono molte. Particolarmente interessante sara’ continuare a osservare l’andamento di G+ per comprenderne l’impatto sull’universo Social e capirne la reale collocazione. Fallimento completo come dicono in tanti o rivoluzione della fruizione di Internet e dei Social Media?
GlobalWebIndex rilascera’ da qui in avanti una serie di report a tema che pubblicheremo in esclusiva su TechEconomy e sui quali mi piacerebbe aprire il confronto il piu possibile.

Via Tech Economy