Grazie a un nuovo browser, è ora possibile avere un primo assaggio di ciò che sarà l’Internet del prossimo futuro. Un piccolo team di sviluppatori californiani ha lanciato infatti Flock, una soluzione basata sul browser Firefox e dotata delle più moderne tecnologie web, tra cui feed RSS, blog, condivisione dei preferiti e photo-sharing. A capo del manipolo di sviluppatori c’è Bart Decrem, famoso nel mondo dell’open source per il suo impegno in Mozilla Foundation e la sua esperienza in Eazel, una start-up nata nel 1999 – e fallita nel 2001 – che mirava a offrire maggior usabilità agli utenti di desktop Linux. "E’ giunto il momento", scrive nel suo blog Geoffrey Arone, uno dei fondatori di Flock. "Ci stiamo attrezzando per offrire download aperti e illimitati del browser Flock nel giro di un paio d’ore. Vi prego di ricordare però che per ora si tratta solo di un’anteprima tecnica, ancora piena di bug, molti dei quali peraltro già conosciuti". Il debutto ufficiale giunge così a pochi giorni di distanza dall’invio di una e-mail da parte di Decrem a un gruppo selezionato di destinatari, registratisi presso il sito. Nel messaggio, si invitano i destinatari a provare il nuovo software – è il terzo invito di questo tipo spedito nel corso delle varie fasi di sviluppo del prodotto. Le nuove funzioni del browser si basano sulle più recenti tecnologie web, che registrano una costante ascesa presso gli utenti Internet e rappresentano uno dei vari aspetti di un movimento conosciuto come Web 2.0. Per esempio, il tradizionale menu dei Preferiti è stato sostituito dall’integrazione con “del.icio.us”, un servizio online che consente di archiviare i link e condividerli con altri utenti. Il team di Flock, inoltre, ha tenuto conto della crescente mania per i blog e lo standard Really Simple Syndication (RSS), che consente di sapere immediatamente quando un sito è stato aggiornato. Flock comprende un lettore RSS integrato, che consente all’utente di leggere tutti i blog in un unico posto, senza dover navigare dall’uno all’altro. Vari siti web e programmi forniscono già funzionalità simili, ma Flock è il primo a integrarla in un browser La soluzione facilita anche il blogging, grazie al pulsante "Inserisci un post nel blog", presente nella barra di navigazione principale. Il pulsante lancia un sofisticato tool di blogging che si integra a livello drag-and-drop con Flickr, un servizio di gestione e condivisione online di foto e immagini digitali, acquisito recentemente da Yahoo. Flock si integra inoltre con numerosi servizi di blogging, tra cui Wordpress, Six Apart e Blogger. Si tratta insomma di funzioni che riflettono sia le tendenze in atto presso gli appassionati più accaniti di tecnologie web, sia il crescente desiderio di maggior collaborazione nella navigazione online. Proprio per questo, Decrem ha lanciato recentemente alcuni segnali alla comunità Mozilla, cercando di convincerla che il nuovo progetto non mira a rendere obsoleto il diffuso browser Firefox. "Sono fermamente convinto delle potenzialità del modello di sviluppo open source", ha scritto infatti Decrem. "Per me, quindi, è sempre stato ovvio che Flock dovrebbe influenzare le altre tecnologie open source e offrire la maggior parte delle nostre innovazioni sotto licenza open source". Flock, del resto, non intende causare problemi creando codici diversi da quello di Firefox. "Realizzando l’architettura, i sistemi e le fasi di progettazione, abbiamo tenuto in grande conto le opzioni che ci permettessero di far evolvere il nostro codice accanto a quello di Mozilla". "Naturalmente”, prosegue Decrem, “sarà solo il tempo a dire se saremo riusciti a evitare inutili divergenze tra il codice di Flock e quello di Mozilla. In ultima analisi, ciò dipende dalle migliaia di decisioni di progettazione che saranno compiute nei prossimi mesi e anni, ma anche dai nostri rapporti con la comunità Mozilla". E aggiunge: "Da parte nostra, intendiamo partecipare attivamente alla vita della comunità, già a partire dall’immediato futuro. Siamo disponibili anche a collaborare con gli sviluppatori di Mozilla Foundation, Mozilla Corporation e con chiunque altro intenda ridurre al minimo i rischi di divergenza tra piattaforme". Decrem ha affrontato anche il tema della profittabilità delle soluzioni gratuite. Pur ammettendo che la maggior parte dei browser è disponibile gratuitamente, Decrem ricorda che varie aziende, tra cui la stessa Mozilla Corporation e Opera, sono riuscite trarre profitti dall’integrazione tra i loro software e servizi come i motori di ricerca. "Il CEO di Opera ha spiegato che la sua società è riuscita a rilasciare un browser gratis grazie all’espansione dell’accordo di sponsorizzazione con Google. Anche Mozilla Foundation ha puntato su accordi legati alle ricerche online, e ha creato una filiale a scopo di lucro", afferma Decrem. "Insomma, siamo convinti che, ottenendo un numero ragguardevole di utenti, potremo continuare con il nostro progetto senza violare la privacy degli utenti o comprometterne le performance di navigazione".
[Fonte Virgilio]