Continua inarrestabile la crescita di popolarità di Facebook, che proprio in questi giorni ha raggiunto i 250 milioni di iscritti: un numero davvero impressionante che conferma la popolarità e la leadership di questo social network, sempre più distante da concorrenti quali Twitter e MySpace.
Ad aprile di quest’anno gli utenti di Facebook erano “solo” 200 milioni, in poco più di quattro mesi quindi altri 50 milioni di persone hanno deciso di registrarsi. Partito come strumento di social networking utilizzato prevalentemente dagli studenti americani di college, nel giro di pochi anni ha raggiunto una popolarità inizialmente impensabile, qualificandosi come un fenomeno mondiale.
Anche il profilo anagrafico degli iscritti è cambiato nel corso del tempo: da un’utenza composta per la maggior parte da giovani e giovanissimi si è passati ad una base utenti molti più eterogenea, composta da un numero crescente di adulti.
Conseguentemente anche il valore di questo social network, ovviamente legato al numero di utenti, è aumentato, fino a raggiungere recentemente l’invidiabile cifra di 6,5 miliardi di dollari. A tanto ammonta infatti l’offerta fatta da Digital Sky Technologies ai dipendenti della compagnia americana, disposta a pagare ben 14,47 $ per azione per l’acquisto di ciascuna azione in loro possesso.
Una domanda che molti si fanno, compresi gli addetti ai lavori, è quanto sia il reale valore di questi social network. Il business model che attualmente ne sta alla base, basato unicamente sull’advertising, non è infatti in grado di monetizzare in maniera adeguata la consistente customer base che li caratterizza.
Proprio per questo motivo è lecito avere qualche dubbio sulla validità economica dell’offerta di Digital Sky. La maggior parte degli utenti di social network infatti non ha interesse nell’utilizzare servizi premium ed è molto volatile: oggi il social network più gettonato è Facebook domani chissà.
Del resto pochi anni fa si parlava solo di Second Life, adesso dimenticato da quasi tutti, media compresi. Simile sorte è toccata a MySpace: da sito leader per la gestione dei propri contatti online (anche se è sempre stato sbilanciato verso il settore della musica, per il quale tra l’altro per molti versi è ancora un punto di riferimento), in breve tempo è stato soppiantato da Facebook, passando recentemente attraverso una fase di pesante ristrutturazione.
La vera sfida dei prossimi mesi per il management di Facebook sarà quindi quella di convincere le aziende ad investire in maniera più consistente, in modo da generare un flusso di ricavi che possa realmente essere in linea con il numero di utenti che quotidianamente si connette. Per sfruttare al massimo l’interattività e la viralità del social network le aziende dovranno affiancare agli strumenti tradizionali, come banner e adwords, applicazioni dedicate (giochi, test, sondaggi, e-gifts…) in grado di spingere il passaparola spontaneo tra gli utenti e la condivisione dei contenuti.